Giovedì 2 Maggio 2024

Cavalli taglia 200 posti e chiude la sede di Milano

Il progetto di riorganizzazione aziendale prevede la riduzione dell'organico di quasi un terzo oltre che la chiusura di alcuni negozi

Gian Giacomo Ferraris, ad Roberto Cavalli Spa (Romaniello)

Gian Giacomo Ferraris, ad Roberto Cavalli Spa (Romaniello)

Firenze, 12 ottobre 2016 - Prima l'annuncio della chiusura del rapporto con il direttore creativo Peter Dundas, poi dopo poche ore, ancora una nota ufficiale della Roberto Cavalli SpA che annuncia di aver incontrato stamani a Firenze le rappresentanze sindacali per presentare loro un progetto di riorganizzazione aziendale che verrà avviato nei prossimi giorni. Il progetto è finalizzato al ritorno alla redditività a livello operativo della Società nel 2018 e ad assicurare solide prospettive per il rilancio del marchio.

L'incontro si è tenuto nella sede fiorentina di Confindustria e per l'azienda era presente l'ad Gian Giacomo Ferraris (il manager che ha portato sempre più in alto brand prestigiosi, l'ultimo è stato Versace prima di arrivare alla Cavalli). La riorganizzazione prevede la semplificazione dell’assetto aziendale oltre alla chiusura della sede e dell’ufficio stile di Milano, con il trasferimento di tutte le funzioni a Osmannoro (Firenze), sede storica del brand passato un anno e mezzo fa sotto il controllo del fondo di private equity Clessidra che ne detiene il 90%, mentre il restante 10% è ancora di proprietà dello stilista fondatore. Secondo il piano di riorganizzazione è inoltre prevista la razionalizzazione della produzione, della logistica e della rete retail, attraverso una serie di chiusure e/o ricollocazione di alcuni negozi.

Il progetto prevede una riduzione dell’organico a livello mondo di circa 200 dei 672 dipendenti complessivi. 

 “L’industria della moda sta attraversando tempi difficili, dettati da una significativa contrazione dei consumi  in diversi mercati chiave e da una sostanziale trasformazione delle dinamiche del settore. In questo contesto, solo i marchi iconici, con un modello di business coerente ed un'organizzazione efficiente saranno in grado di sopravvivere - spiega Gian Giacomo Ferraris ad del Gruppo Roberto Cavalli -  Dopo la mia iniziale analisi del Gruppo, credo che Cavalli abbia tutto ciò che serve per avere successo, ma i costi della Società devono essere in linea con i ricavi e questo è l’obiettivo che intendiamo raggiungere.”

Alla fine dell'incontro i sindacati si sono subito riuniti tra loro per discutere della riduzione di organico di 200 unità. Poi il comunicato della CGIL.

"Stamani a Firenze, nella sede di Confindustria, si sono riuniti i sindacati e l’azienda del noto brand di moda Cavalli. L’azienda ha annunciato l’apertura di una procedura di mobilità nei prossimi giorni: c’è un progetto di riorganizzazione in cui rientra lo spostamento dalla sede di Milano a quella di Firenze di alcune funzioni - dice la nota della CGIL - Ci saranno riorganizzazioni anche allo stabilimento di Firenze (Sesto), che occupa attualmente circa 200 lavoratori. Nel corso dell’incontro di stamani, tuttavia, l’azienda non ha fornito alcun numero". Poi una dichiarazione da parte di Bernardo Marasco di Filctem Cgil Firenze: “Come avevamo più volte denunciato, l’ultima riorganizzazione non ha dato nessun beneficio per l’azienda ma ha solo chiesto sacrifici ai lavoratori. Ed oggi si arriva a questo punto”. Domani pomeriggio si svolgerà una assemblea dei lavoratori nella sede fiorentina dell’azienda. “Lì - dice Marasco - i lavoratori decideranno le forme con le quali mobilitarsi per difendere il proprio futuro e un marchio storico sul nostro territorio”.

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