Venerdì 17 Maggio 2024

Democratici sull’orlo della scissione. Civati sbatte la porta: "Me ne vado"

"Partito diviso dalla sinistra, non rispetta il mandato degli elettori" di Francesco Ghidetti

Pippo Civati  (aNSA)

Pippo Civati (aNSA)

BOLOGNA, 14 DICEMBRE 2014 - «NON chiamatela scissione. Però...»

Però?

«Però il tempo stringe. Così faccio fatica a starci».

Pippo Civati è a Bologna per un’iniziativa. È stanco e si è stufato dell’andazzo nel Pd. Il momento dell’addio si avvicina, dunque?

«Sì. Tempo fa parlai di un mese. Ora di meno. Molto meno. Ma non banalizziamo, per piacere».

E allora semplifichiamo.

«Ecco, io rilevo, con sempre maggior preoccupazione, che il nostro elettorato soffre questo governo».

Non è un buon segno.

«No, per nulla. Se insiste in questa direzione il Pd farà sempre più fatica».

Ma i sondaggi...

«Lasciamo perdere. Io parlo del cosiddetto ‘popolo democratico’».

Che non segue la linea...

«No, che non capisce il perché di una linea politica certamente non di sinistra».

Ma voi che cosa sperate di ottenere separandovi?

«E dai. Non siamo noi che ci separiamo. È questo gruppo dirigente che non rispetta gli impegni e ci costringe a fare qualcosa di diverso».

Una bella ridotta. Di duri e puri.

«Ma nemmeno per idea. Ci sarà pure la possibilità di associare la parola ‘governo’ a quella, bellissima, di ‘sinistra’?».

Ce lo dica lei.

«Credo proprio di sì».

A giudicare dalle ultime performance della sinistra-sinistra non si direbbe...

«Diciamo che è ora di finirla col concetto del ‘governare per governare’».

Tutta colpa di quel cattivone di Renzi.

«Ma no, ma no. Non diciamo stupidaggini».

E di chi allora?

«Di come è stato governato il Partito e il Paese negli ultimi anni. O stai dalla parte di chi suda e lavora oppure come sinistra non sei credibile».

A proposito di credibilità. A Bari pernacchi a D’Alema. Immalinconito per la fine di un leader?

«Certamente, anche se la cosa è stata ingigantita da voi giornalisti. D’Alema è stato un leader, appunto. E non ha fatto certe cose. Perciò la gente ha il dente avvelenato».

Avete smarrito l’identità, insomma.

«Non la metterei così. C’è una grande spazio tra le cosiddette ricette della Troika e le proposte radicali dei compagni di Tsipras».

Anche perché siamo sul baratro...

«Non sono un catastrofista per natura. Dico solo che, se anche non finisce il mondo, una soluzione ci dovrà pur essere».

E quale?

«Di certo nessuna di quelle attuali che puoi permetterti solamente se hai una crescita del 3 per cento...».

Come è stato accolto ieri in piazza?

«Benissimo».

Come sempre.

«No, veramente no. In altre occasioni qualcuno mi ha chiesto spiegazioni, diciamo così».

E lei?

«Gliel’ho date».

Sinistra sindacale...

«Ma figuriamoci. I sindacati meritano mille critiche. Ma non è giusto bastonarli a ogni pie’ sospinto».

Allora conferma: vele spiegate verso Vendola e nuovo partito.

«Sulle formule si vedrà. Occorre uscire dalle secche di questo Pd. Questo è chiaro».

 

di Francesco Ghidetti