Venerdì 17 Maggio 2024

Da Llorente a Higuain:riecco i soliti bomber

Flavio Nardini DENIS e Palacio si sentiranno un po' più tristi. Dei sei personaggi in cerca di gol lasciamo fuori gli infortunati Gomez e Rossi sono rimasti solo loro a bocca asciutta. Si son sbloccati tutti gli altri, dallo juventino Llorente a cui sembra piacere uscire dal letargo ad autunno, al laziale Klose, fino ai napoletani Hamsik e Higuain. Tre attaccanti e un trequartista che, per ragioni diverse, avevano perso la lucidità sotto porta che li aveva da sempre contraddistinti. Inspiegabile l'involuzione di Higuain, che aveva sì segnato nei preliminari di Champions e in Europa League, ma era apparso sempre impalbabile prima della sfida contro il Verona. Il pipita si era ormai rassegnato a veder brillare la luce di Callejon, l'unico a tener viva la fiammella del Napoli in queste prime partite. Ed ecco le tre perle di domenica, da attaccante puro, da fuoriclasse. Stesso discorso per Hamsik, passato da Marechiaro a Marescuro, ombroso in volto e poco incisivo sul campo. La doppietta rifilata a Mandorlini può essere la svolta anche per lui. SI ERANO sentite meno, invece, le astinenze di Llorente e Klose. La Juve ha saputo fare a meno dei gol dello spagnolo, viaggiando a ritmi esaltanti in campionato con un Tevez vero uomo determinante tra gol e assist (ieri è arrivata per l'Apache la convocazione in Nazionale). Llorente aveva segnato l'ultimo gol il 18 maggio nel 3-0 sul Cagliari, poi la porta avversaria per lui si è fatta sempre più piccola. Dato che fa morale: anche l'anno scorso si era sbloccato a fine ottobre (il 23 a Madrid) e sappiamo tutti come è andata a finire. Anche la Lazio non sentiva particolarmente la mancanza dei gol di Klose. Non certo per quanto fatto negli ultimi anni dal tedesco recordman dei mondiali. Semmai Pioli ha trovato la mossa a sorpresa, quel serbo Djordjevic bravo a zittire gli scettici con cinque gol in queste prime otto partite. Di sicuro, però, le partite come quelle contro il Torino, il tedescone sa come risolverle. L'opportunismo mostrato davanti all'errore di Gillet è il marchio di fabbrica di un giocatore che nonostante i 36 anni riesce a stupire ancora. PER TANTI attaccanti che hanno trovato finalmente il gol, ce ne è uno che non ha mai smesso di segnare. Antonio Di Natale è il simbolo dell'Udinese di Stramaccioni formato Champions. Il gol all'Atalanta è il numero 198 in Serie A, settimo di sempre, a due marcature da un traguardo storico, a sette da una leggenda come Roberto Baggio. Immenso Totò, che sa ancora divertirsi facendo quello che gli riesce meglio segnare. E siamo sicuri che tra poco torneranno a divertirsi anche i vari Gomez, Denis e Palacio. Vederli ancora a zero fa una certa tristezza.