Sabato 4 Maggio 2024

Ballista: un piano di alchimie

Intervista al maestro, una leggenda del pianoforte. Dal sodalizio con Bruno Canino alla collaborazione con Battiato. "I generi? Le avventure più eccitanti le trovo nel mondo del crossing over"

Antonio Ballista

Antonio Ballista

Roma, 12 giugno 2017. Antonio Ballista è un pianista da leggenda. Spesso il suo nome fa rima con Bruno Canino, formando una coppia che ha celebrato da poco i cinquant'anni di sodalizio. E' un innamorato della ricerca costante, della sperimentazione senza confini: passa da Rossini a Berio senza farsi mancare il ragtime di Scott Joplin. Forse influenzato dal nonno ha accompagnato in un gran numero di recital i più famosi esponenti mondlai del bel canto: da Anna Moffo a Sarah Leonard fino a Alide Maria Salvetta con cui ha stretto un solido rapporto professionale. Ma Ballista è noto per aver fatto anche da supporto musicale per attori come Milena Vukotich e Paolo Poli, per non parlare della lunga collaborazione con Franco Battiato che lo ha visto protagonista come pianista e direttore d'orchestra.

Tutto cominciò come...

"Durante il triste periodo della guerra ho avuto modo di ascoltare in molte occasioni brani di musica vocale accompagnata al pianoforte da mio nonno. Da allora questo genere musicale mi ha segnato, rimanendo sempre il mio preferito. Ed ecco come è avvenuta la mia iniziazione musicale."

A quale compositore è maggiormente legato?

"Folgorato da Claude Debussy. Da quando ho ascoltato la sua opera Pelleas et Melisande alla Scala, diretta da De Sabata ne sono rimasto affascinato: avevo appena diciassette anni."

Come è nato il duo Ballista-Canino?

"Ci siamo conosciuti negli anni del Conservatorio frequentando la classe di musica da camera del Maestro Antonio Beltrami, in seguito è nato spontaneo il nostro sodalizio."

Una confidenza: si sente più libero quando si esprime da solo?

"Non necessariamente. Anche suonando con altri la libertà rimane quantitativamente identica, sebbene la articoli con tipologie diverse."

Suonare il pianoforte è per lei questione di tecnica o anche di sentimento?

"Per uno strumentista il dominio e il controllo della reattività e della dissociazione muscolare realizzano le condizioni ideali grazie alle quali poter esprimere il sentimento."

La intriga di più il repertorio classico o quello per così dire leggero?

"Nella musica che frequento mi intriga la qualità e l’affinità di gusto. Non ho mai considerato le barriere tra generi capaci di essere esteticamente vincolanti."

Cosa ha rappresentato per lei la collaborazione con Battiato?

"Un rapporto di intensa amicizia oltre che di arricchimento musicale."

Per i suoi ottant'anni ha festeggiato con una 'Hit parade - il meglio della canzone secondo me' . Un percorso di sapore nostalgico?

"Tutt’altro. Questa top 20 mi ha consentito di mettere a nudo la mia anima, esibendo tra i miei pezzi preferiti quelli che si presentano sotto forma di canzoni indipendentemente dalla origine classica o di consumo. Ancora una volta ribadendo la mia indifferenza per le catalogazioni di genere."

E, adesso, la contemporaneità in che modo la attrae e a quali suoni la avvicina?

" Oggi le più eccitanti sorprese le trovo nel mondo del crossing over . Come dire neo forme di alchimia musicale che poggiano sulle basi 'genetiche' dell'avventura umana."