Mercoledì 24 Aprile 2024

Test medicina, proteste e sit-in contro numero chiuso

Flash mob e cartelloni in tutta Italia nel giorno dei test d'ingresso

Test d'ingresso di Medicina (Newpresse)

Test d'ingresso di Medicina (Newpresse)

Roma, 6 settembre 2016 - Al via tra le proteste i test d'ingresso universitari di medicina e odontoiatria. E se dentro le aule di numerosi atenei italiani, da Milano a Bologna, da Ferrara a Roma e Napoli, migliaia di studenti sono impegnati a rispondere ai quesiti per riuscire a 'conquistare' uno dei 9.224 posti in tutta Italia, fuori scoppia la mobilitazione. 

Le proteste sono partite nella notte, con un'azione simbolica di alcune aziende ospedaliere come a Roma e Bologna, dove Rete della Conoscenza, Link Coordinamento Universitario e Unione degli studenti hanno affitto cartelloni: "Chiuso - il numero chiuso chiude gli ospedali". A Roma un gruppo di studenti dell'Udu e Rete degli studenti medi è arrivato fino alla sede del ministero dell'Istruzione e ha srotolato sulle scale del dicastero un grande striscione: "Buttati fuori dall'università vogliamo scegleir eil nostro futuro". Poi stamattina la chiamata a raccolta con presidi e flash mob davanti alla sede di Medicina dell'università La Sapienza di Roma e nei principali poli universitari. 

"Medicina ha visto un taglio da 9513 a 9224 posti e architettura da 7800 a 6991", ha dichiarato Andrea Torti, Coordinatore di Link - Coordinamento universitario, sottolineando: "La progressiva riduzione del numero di posti per l'accesso ai corsi con il numero chiuso nazionale è inaccettabile e va a ledere ulteriormente il diritto allo studio, già colpito da un test assolutamente iniquo." Per Francesca Picci, Coordinatrice nazionale dell`Unione degli studenti "è inaccettabile che uno studente in uscita dalle scuole superiori non possa scegliere liberamente il suo percorso di studi, i test non valutano realmente la preparazione, ma vogliono selezionare i futuri studenti universitari" quindi i "test sono un ostacolo anche economico per tutti coloro i quali devono sostenerli e a ciò il governo non dà alcuna risposta, anzi, pare si voglia andare nella direzione di una ulteriore preselezione, come evidenziato da alcune indiscrezioni in merito alle deleghe in bianco contenute nella legge 107".  E Martina Carpani, Coordinatrice della Rete della conoscenza, ricorda che la protesta degli studenti contro il numero chiuso ai corsi di laurea in medicina e chirurgia va avanti da anni: "Non si possono infatti trascurare le mancanze di specialisti che già oggi si palesano nel nostro sistema sanitario e, inoltre, l`intero sistema del diritto alla salute necessita sempre di più di essere rivisto alla luce delle trasformazioni demografiche e dell`affermarsi di nuovi paradigmi della sanità pubblica. Diciamo chiaramente che la progressiva riduzione dei posti a medicina porta alla chiusura degli ospedali e dei reparti ospedalieri". 

I test d'ingresso proseguiranno i prossimi giorni con Medicina veterinaria (7 settembre) e Architettura (8 settembre), per chiudere il 13 e 14 con professioni sanitarie e medicina e chirurgia in lingua inglese.