Venerdì 3 Maggio 2024

Expo e Sala, scontri e veleni sull’inchiesta che ha spaccato la procura

Dal feroce litigio ai vertici dell'ufficio al rigetto dell'archiviazione chiesta dai pm

I magistrati Alfredo Robledo  ed Edmondo Bruti Liberati (Newpress)

I magistrati Alfredo Robledo ed Edmondo Bruti Liberati (Newpress)

Milano, 17 dicembre 2016 - L'inchiesta sulla ‘Piastra Expo’, l’appalto più ricco dell’Esposizione universale, quello di preparazione dell’area su cui poi sono sorti i padiglioni, rischia di diventare una delle più travagliate e avvelenate degli ultimi anni. L’indagine, partita nel 2012, finì due anni dopo al centro di uno scontro tra l’ex procuratore Edmondo Bruti Liberati (ora in pensione) e l’ex aggiunto Alfredo Robledo (trasferito a Torino con le funzioni di giudice).

Secondo quest’ultimo, che aveva in mano l’inchiesta, l’ex procuratore capo lo escluse appositamente da alcuni ‘interrogatori strategici’ impedendogli di svolgere il proprio lavoro. Dal canto suo, Bruti Liberati lo accusò di aver «intralciato le indagini» su Expo. L’Esposizione universale, insomma, doveva partire a tutti costi.

Nel giugno 2014, Robledo, presentò al Csm un esposto in cui scriveva di avere subito una vera e propria «esautorazione», dopo che Bruti si era autoassegnato il coordinamento di tutte le indagini legate all’Expo. Molti mesi dopo, quasi dimenticata quella vicenda spinosissima in cui volarono stracci e coltelli, l’inchiesta sembrò finire su un binario morto: i magistrati milanesi titolari del fascicolo (i pm Giovanni Polizzi, Roberto Pellicano e Paolo Filippini) chiesero l’archiviazione. Era il febbraio di quest’anno. Crollato il castello di carte? No, a novembre le indagini riprendono corpo.

Il Gip Andrea Ghinetti respinge la richiesta di archiviazione dei pm e la Procura generale decide di avocare a sé il fascicolo. Il sostituto pg Felice Isnardi toglie la titolarità delle inchiesta ai pm che non avevano rilevato nessuna responsabilità penale e assume il coordinamento dell’indagine per potere ‘scavare’ ancora. Fino all’iscrizione, 48 ore fa, dellindagato eccellente, il sindaco Sala.

L’accusa è quella di «concorso in falso ideologico e falso materiale». La Procura vuole vederci più chiaro su quella «deregulation dettata dall»’emergenza e quindi consentita nella «vicenda Piastra». Oggi Robledo sull’atto della vicenda: «Finalmente la magistratura si è ripresa la sua veste istituzionale, liberandosi dalle influenze della politica».