Lunedì 6 Maggio 2024

Incendio Pomezia, indagato amministratore Eco X

Il pm: non ci sono elementi di origine dolosa

Incendio a Pomezia (Ansa)

Incendio a Pomezia (Ansa)

Roma, 11 maggio 2017 - Inquinamento ambientale colposo e incendio colposo. Sono questi i reati per i quali è stato iscritto sul registro degli indagati della procura di Velletri Antonio Buongiovanni, amministratore unico della Eco Servizi per l'ambiente, in relazione all'incendio avvenuto a Pomezia lungo la via Pontina della Eco X, un ramo della stessa azienda. La formalizzazione delle accuse è stata comunicata dal procuratore capo di Velletri, Francesco Prete. Secondo quanto spiegato, nei giorni scorsi gli investigatori hanno proceduto al sequestro di documentazione amministrativa, tra cui il certificato anti incendio.

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"Allo stato non ci sono elementi per parlare di incendio doloso", ha detto il procuratore capo di Velletri Francesco Prete. "Le cause del rogo sono ancora ignote ma è stato accertato che l'innesco è avvenuto all'esterno dei due capannoni in una zona in cui era accatastata un ingente quantità di rifiuti", ha aggiunto Prete. Il sospetto è che l'innesco possa essere avvenuto in maniera accidentale, forse anche per un mozzicone di sigaretta. L'incendio si è sviluppato tra le 8.5-8.10 quando l'azienda era già operativa e alcuni operai hanno tentato anche di spegnere le fiamme con l'acqua. Le indagini per accertare le esatte cause del rogo che ha devastato la Eco X proseguono da parte del Noe. A breve potrebbero arrivare altre iscrizioni nel registro degli indagati. 

La procura della Repubblica di Velletri ha accertato che lo stabilimento di smaltimento rifiuti Eco X non dispone di un sistema antincendio "rispondente ai canoni normativi, né di una certificazione antincendio", ha aggiunto il procuratore. In particolare, non sono state adempiute le prescrizioni, in materia di tutela contro i roghi, fatte dai vigili del fuoco nel 2012, quando ai responsabili dell'epoca dell'azienda furono contestate violazioni della normativa antinfortunistica. Gli stessi, diversi dagli attuali amministratori, furono denunciati all'autorità giudiziaria e condannati con decreto penale emesso dalla procura. Da allora, è stato precisato durante la conferenza stampa, quelle prescrizioni sono state disattese.