Giovedì 16 Maggio 2024
EVA DESIDERIO
Moda

Ferragamo: la Cina corre sul tacco 12. Shangai sogna il lusso italiano

Ferragamo festeggia venti anni nel Celeste Impero

Il taglio del nastro

Il taglio del nastro

dall'inviato EVA DESIDERIO

Shangai, 7 novembre 2015 - "Leonardo, come faremo a vendere i nostri prodotti in questa città? Chi comprerà le nostre scarpe, le cravatte, le borse, i vestiti?". Vent’anni dopo le perplessità che Ferruccio Ferragamo confidava al fratello Leonardo sono svanite, Shanghai non è solo una megalopoli del contemporaneo ma è anche una delle capitali internazionali del lusso e dello shopping che premia con entusiasmo e fedeltà il brand fiorentino fondato da quell’uomo-mito che è stato Salvatore Ferragamo. "Oggi nostro padre avrebbe 117 anni - dice il Ferruccio Ferragamo, presidente di Salvatore Ferragamo SpA a Shanghai con il figlio minore Francesco e le sorelle Giovanna Gentile Ferragamo, vicepresidente, e Fulvia Visconti Ferragamo, consigliere di amministrazione, il fratello Massimo Ferragamo, responsabile di Ferragamo America, per il Grand Gala She’s Like a Rainbow al Friendship Hall Shanghai Exibition Center, l’ex parlamento del regime, lungo la luccicante Nan Jing Road - ed era sbarcato in America il 7 aprile 1915: abbiamo voluto ricordare questo viaggio di 100 anni con un film-documentario coi lavori dell’illustratrice Megan Hess e ora celebrare anche i nostri 20 anni in Cina con la boutique Salvatore Ferragamo Shanghai Store Centre. E per farlo ci siamo legati all’arte contemporanea. Siamo stati tra i primi ad intraprendere una strategia di espansione in Asia - continua Ferruccio Ferragamo -, grazie all’impegno in quei primi anni Novanta di mio fratello Leonardo, seguendo una vocazione pionieristica che da sempre ci distingue".

E il presidente Ferragamo ("Fellagamo" come dicono qui) ricorda quei giorni a Shangai per l’apertura del primo negozio nel mall Maison Mode col socio storico Mister Peter Woo. "Dissi a Leonardo: dove sono le clienti? Che coraggio abbiamo ad aprire, qui ci sono solo fiumi di biciclette! Leo non si scoraggiò e i risultati di oggi sono tutto merito suo".

Oggi il marchio Ferragamo spopola e fa invidia, con la firma della griffe come un ideogramma trionfante nel colonnato del Ritz-Carlton, una notorietà alta perché il made in Italy vero è molto apprezzato. "Inizialmente compravano solo gli uomini ora il 45% della nostra clientela sono donne, che amano essere eleganti sul lavoro e sfoggiare tacchi alti, da 5 a 12 cm". Inevitabile parlare di falsi col presidente. "Da due anni abbiamo inserito un chip grande come una lenticchia nelle scarpe e nella pelletteria - racconta Michele Norsa, amministratore delegato di Ferragamo - che viene attivato nelle fabbriche che lavorano in esclusiva per noi. Al nostro controllo qualità finale con telefonino passato sul prodotto ne conosciamo ogni passaggio e la qualità".

Norsa racconta come qui in Cina il Made in Italy sia un mito e la conferma di una buona qualità. E snocciola i dati del successo del brand, presente in 40 città della Mailand China: al 30 giugno 2015 nell’area Asia Pacific si è realizzato un fatturato pari a 266 milioni di euro (il 37% dei ricavi totali), riconfermandosi così il primo mercato in termini di ricavi per il Gruppo in crescita del 7% a tassi di cambio correnti rispetto al primo semestre 2014.

"Quante cose sono cambiate dal 1990 quando con un permesso speciale riuscimmo a fare un viaggio in treno da Hong Kong a Canton, tutto era terribilmente povero", raccontano Giovanna e Fulvia Ferragamo. Un mondo lontano dai fasti di oggi con 130 milioni di turisti cinesi che usciti quest’anno e dalla frenesia mondana per il taglio del nastro della rinnovata boutique di Shanghai con due stelle dello spettacolo made in China come l’attrice Tang Wei e il cantante e attore da 16 milioni di followers Jing Bo Ran famoso per aver vinto il talent My Hero. Poi il gala “She’s like a rainbow” dal nome della scarpa più famosa con la zeppa multicolor, la speciale capsule di calzature femminili disegnata con estro e fantasia da Edgardo Osorio che è stato stagista nella maison fiorentina, la mostra con gli originali e le reinterpretazioni delle scarpe delle dive Audrey Hepburn, Judy Garland, Sophia Loren, Marylin Monroe e Brigitte Bardot, reinterpretate con le opere neo Pop di Han Yajuan.