Venerdì 3 Maggio 2024

Monte Bianco, la sfida verticale in tv con Balivo e l'alpinista Moro

Da lunedì in onda in prima serata su Raidue l'adventure game ambientato in alta montagna. In gara Arisa, Dayane Mello (modella), Gianluca Zambrotta, Filippo Facci (giornalista), Stefano Maniscalco (judoka), Jane Alexander, Enzo Salvi

Caterina Balivo e Simone Moro (Ansa)

Caterina Balivo e Simone Moro (Ansa)

Milano, 3 novembre 2015 - Un set di 30 chilometri per 15 per 4mila metri in altezza, 60 tecnici, super-droni ed elicotteri, un mese e mezzo di riprese, 7 celebrità e 2 conduttori. Sono i numeri di "Monte Bianco – Sfida verticale" che da lunedì andrà in onda in prima serata su Raidue. Si tratta di un format inventato in casa, ma guai a chiamarlo reality perché la Rai ma soprattutto Simone Moro (uno dei più forti alpinisti italiani, co-conduttore con Caterina Balivo) si arrabbia. Meglio "adventure games", una specie di "Pechino Express": anche qui si corre, ma in verticale. Ci sono sette cordate composte da una celebrità (più o meno) e da una guida alpina valdostana. Le sette cordate si affrontano a ogni puntata su tre prove rigorosamente montane (legarsi all'imbracatura, fare dei nodi, uscire da un crepaccio, eccetera), le due peggio classificate si giocano la partecipazione su un'arrampicata finale a una vetta spesso parecchio difficile. Vince chi arriva primo in cima, gli altri mettono i ramponi nello zaino e tornano a casa. Le ultime due cordate avranno l'onore di scalare il Monte Bianco.  Ma chi sono i sette concorrenti? In ordine di apparizione: Arisa, Dayane Mello (modella), Gianluca Zambrotta, Filippo Facci (giornalista), Stefano Maniscalco (judoka), Jane Alexander, Enzo Salvi. Il programma è stato registrato ad agosto in Val d'Aosta, e ha suscitato virulente polemiche da parte del Cai e da Mountain Wilderness. Le due associazioni temevano, diciamolo chiaro, che la cosa si trasformasse in un circo ad alta quota, tipo "Isola dei famosi" coi maglioni al posto dei costumi. Ulteriore appunto: in montagna non c'è (quasi mai) competizione cronometrica, non ci sono classifiche, non ci sono medaglie. In "Monte Bianco" ci sono invece classifiche ed eliminazioni. 

Ma a rassicurare tutti, dall'alto (è il caso di dire) della sua esperienza è stato proprio Simone Moro (sette 8mila al suo attivo, di cui 3 in stagione invernale): "Ho deciso di accettare la proposta perché non è stata la montagna ad adattarsi alla tv, ma la tv alla montagna. Non è che abbiamo organizzato partite di pallone o giocato a bandiera in alta quota. Abbiamo invece spiegato la montagna e la tecnica per andare in montagna al grande pubblico. Certo non potevamo fare un corso di roccia, ma abbiamo trattato i partecipanti come allievi di un vero corso delle guide. E alla fine sul Monte Bianco ci sono andati davvero, non è che l'abbiamo ricostruito a Cinecittà".

E le classifiche basate sui tempi? "Talvolta ci siamo affidati al cronometro, è vero, ma ogni volta ho spiegato che è solo uno dei criteri che si adottano in montagna. In altre prove contava molto di più l'attenzione, che in alta quota è fondamentale". Conclusione: "Credo che la preoccupazione del Cai e di altri fosse che ridicolizzassimo la montagna. Non è stato così. Anzi credo che la montagna – non dimentichiamoci che il 75% degli italiani vive in quota – beneficerà di questo programma. La dimostrazione è che alcuni dei concorrenti, una volta finito il programma, si sono comprati l'attrezzatura e con le guide hanno provato altre ascensioni".

E Caterina Balivo? Cosa c'entra una aversana verace col Monte Bianco? "Fino a 7 anni fa non avrei potuto fare questo programma. Ma da sei anni vivo in Alto Adige, a San Viglio di Marebbe, per motivi personali (ha sposato Guido Maria Brera, finanziere multimilionario), e ho imparato ad amarla. So sciare, mentre sulle ferrate devo ancora migliorare. In alcuni momenti credevo di non farcela, ma poi ho tenuto duro e ora sono felice".