Venerdì 17 Maggio 2024
SILVIO DANESE
Archivio

È Charlize la più bella del reame. "Sono cattiva, mi fa sentire libera"

Al cinema la Theron ancora regina del male. "Per l’ultima volta"

Charlize Theron

Charlize Theron

MILANO, 1 APRILE 2016 - CATTI-CATTIVISSIMA, dolce bionda a chignon basso e stiletto assassino nascosto, candida seta nocciola, ma sandalo bondage a serpente sul polpaccio (11 cm. su 1.77, fate i calcoli), Charlize Theron ha cancellato la morbida ragazzona sudafricana, la star innocente dei round-table di qualche anno fa. Gentile, ma determinata, attivista dei diritti delle donne, dei bambini e delle minoranze, molto attenta alle parole e al controllo della platea, è della stirpe Sharon, Nicole e Angelina. Dominatrice malefica sul set, in cangiante pelle dorata e mostruose tenaglie nere alla Alien, occupa per la seconda volta, dopo “Biancaneve e il cacciatore” (2012), il ruolo della regina del Male Ravenna, in distribuzione mondiale nel blockbuster fiabesco di Cedric Nicholas-Troyan “Il ciacciatore e la regina di ghiaccio” (dal 7 in Italia). Alle spalle anche i recenti ruoli dark di “Prometheus” e “Mad Max”.

Le piace fare la cattiva?

Mi fa sentire libera. Ravenna non è soltanto l’essenza del Male. Appartiene al magico, che è un mondo molto divertente da esplorare per un attore. Queste due caratteristiche insieme permettono di modulare la recitazione, e spero si veda. Già nel primo film ero cosciente del simbolo universale della regina di Biancaneve, ma volevo qualcosa di diverso. Ho studiato su Internet i personaggi oscuri, le figure a collo alto, senza sopracciglia, i capelli corvini eccetera. E ho cambiato tutto. Rendendola mia, con prove difficili, lunghissime, di trucco e costumi (otto ore senza respirare in vestiti straordinari), cerco di fare qualcosa di vero. Non voglio però correre il rischio di diventare un’icona. È l’ultima volta, credo, che sarò Ravenna.

Specchio specchio delle mie brame...

Questa è una battuta tremenda. Sono seria. Pronunciarla ogni volta mi fa paura. Credo che nella vita lo specchio sia una prova estrema con se stessi. Controlli, sfuggi, e ti chiedi chi sei veramente. In una scena così, sul set nessuno ti serve soluzioni su un piatto d’argento. La devi costruire tu, e io ero terrorizzata.

Anche Ravenna?

Le persone che compiono atti spaventosi quasi sempre sono mosse dalla paura. Non lo sanno, ma è così.

La Regina di ghiaccio, sorella di Ravenna, rapisce bambini e li alleva alla guerra. Pesa l’attualità?

Ne abbiamo parlato molto. Siamo consapevoli che i simboli forti delle fiabe rispecchiano la realtà, in questo caso l’ingiustizia dei bambini soldato. Le fiabe ci raccontano di infanzie derubate, della lotta tra la luce e l’oscurità, ed è un bene che si senta il rimando all’attualità. Devo dire che soltanto ora, da adulta, da mamma, leggendo le fiabe a mio figlio scopro significati prima sfuggenti.

Ora farebbe un ruolo da superwoman?

Non lo farei mai per giocare ai super poteri. I personaggi di massima fantasia possono rivelare verità reali. La domanda è: nella personalità di questo ruolo quanto sarà capace di esprimere qualcosa di vero?

Nelle fiabe, al cinema, ci sono sempre meno principi azzurri. Che cosa ne pensa?

La risposta è duplice. Primo. E’ vero, ma non è un male. La riduzione univoca dei sentimenti al romanticismo noto è un limite. L’amore è vasto e molteplice. Mio figlio si è innamorato di ‘Frozen’, e quella è una fiaba in cui l’amore ha tante varianti. E si è appassionato subito all’amore forte e ambiguo tra le sorelle Ravenna e la Regina di Ghiaccio. Serve a capire meglio i sentimenti.

Secondo?

Se mancano principi azzurri è perché emergono le figure femminili. Questo è importante. Non lo dico solo come femminista, ma come mamma. In questo mondo di continue violenze tocca a noi indicare ai figli maschi una via per diventare uomini capaci di relazioni sane. Le donne hanno sempre avuto un enorme potenziale di potere in questo senso. Mi preoccupo quando sento l’aggressività di un certo femminismo. Sono femminista e amo gli uomini.