Venerdì 3 Maggio 2024

Brexit tutta da scrivere anche per i viaggi dei pet

Oltre 250mila spostamenti all'anno da Ue a Gran Bretagna. E la materia dovrà essere regolata

Pronto a partire

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Bruxelles, 30 marzo 2017 - C'è anche la questione del "passaporto" per gli animali domestici, nelle infinite pieghe del negoziato tra Ue e Regno Unito per la Brexit. Il presidente di turno della Ue, il premier maltese Joseph Muscat, ne ha parlato durante il Dialogo con i cittadinì alla Valletta, riferendo che la Commissione europea era tanto preparata al negoziato, che il capo negoziatore Michel Barnier in un colloquio gli aveva indicato di avere i dati su «250.000 cani e gatti che ogni anno» attraversano la frontiera tra Ue e Gran Bretagna.

«Il tema della libera circolazione dei cani e dei gatti è una questione che naturalmente è della massima importanza, non solo per l'Unione europea ma a livello globale...» ha detto il portavoce della Commissione, Alexander Wittenstein, rispondendo con un pizzico di discutibile ironia a chi chiedeva se la Commissione tenesse in conto anche di questo problema. La questione, hanno confermato fonti della Commissione, effettivamente esiste e non è secondaria per moltissimi cittadini comunitari. Attualmente la Gran Bretagna ha già un regolamento speciale per l'importazione degli animali domestici, che nel resto della Ue possono seguire i loro proprietari senza particolari restrizioni se dotati appunto del cosiddetto 'pet passport', che implica l'applicazione di un chip sottocutaneo. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]