Giovedì 16 Maggio 2024

Bce: "La ripresa economica di Eurolandia dovrebbe ampliarsi"

Lo dice l'ultimo bollettino della Banca Centrale Europea. Ma il protrarsi dell'incerezza per la Grecia frena la ripresa economica e aumenta lo spread

Bce lascia tassi fermi allo 0,05%

Bce lascia tassi fermi allo 0,05%

Francoforte, 18 giugno 2015 - La ripresa economica di Eurolandia "dovrebbe ampliarsi ulteriormente". Lo afferma la Banca centrale europea nel suo bollettino economico, pronosticando contributi positivi dai consumi ma anche da una "spinta più rilevante" dagli investimenti delle imprese. Gli indicatori monetari sono migliorati ulteriormente e la dinamica del credito ha continuato a rafforzarsi, rileva la Bce. "Le misure di politica monetaria stanno contribuendo a ripristinare il corretto funzionamento del meccanismo di trasmissione e ad allentare le condizioni del credito bancario". Peraltro secondo l'istituzione il miglioramento delle condizioni nel mercato creditizio "riguarda anche le piccole e medie imprese e non solo quelle di grandi dimensioni". In più, "diversi fattori sostengono la graduale ripresa dell`attività economica e del mercato del lavoro nell`area dell`euro. I dati indicano che la ripresa economica si è ampliata, un andamento che può essere ricondotto a diversi fattori": le misure di politica monetaria; il calo dei prezzi del petrolio e i cali dell'euro. "L`atteso rafforzamento della ripresa economica mondiale dovrebbe altresì influire positivamente sulla dinamica delle esportazioni. Al contempo è probabile che i necessari aggiustamenti di bilancio in diversi settori e la lentezza a cui procede l`attuazione delle riforme strutturali possano frenare la ripresa dell`attività economica".

L'inflazione dell'area euro dovrebbe aver superato il suo punto minimo, a inizio anno, e ora, venuti meno gli effetti al ribasso derivanti da precedenti cali del petrolio, il caro vita dovrebbe "aumentare nel prosieguo dell'anno e registrare un incremento ulteriore nel 2016 e nel 2017". La ribadisce comunque che il Consiglio direttivo intende portare avanti il suo programma di quantitative esasing, basato su acquisti di titoli di Stato, "sino alla fine di settembre 2016 e, in ogni caso, finché non riscontrerà un aggiustamento durevole del profilo dell'inflazione coerente con il proprio obiettivo". Ovvero inferiore ma vicina al 2 per cento nel medio termine. "Il Consiglio direttivo - ripete poi la Bce - seguirà la propria strategia di politica monetaria e si concentrerà sulle tendenze dell'inflazione guardando oltre le variazioni di qualsiasi segno di quest'ultima, se considerate temporanee e senza implicazioni per le prospettive per la stabilità dei prezzi nel medio periodo". 

Il protrarsi dell'incertezza politica sulla Grecia tiene sotto pressione diversi segmenti di mercato, potenzialmente rappresenta un freno alla ripresa economica e ha causato nuovi ampliamenti degli spread sui rendimenti tra i titoli di Stato. "Tale ampliamento - afferma la Bce nel suo bollettino economico - è stato determinato soprattutto dalle incertezze che circondano l'accesso ai finanziamenti della Grecia e dalla maggiore emissione di titoli di Stato con scadenze più lunghe in alcuni paesi". "Il differenziale di rendimento a dieci anni è cresciuto di circa 40 punti base in Spagna e Italia e di circa 60 punti base in Portogallo. Tuttavia - conclude la Bce - in una prospettiva a più lungo termine, si è osservata una convergenza tra i rendimenti sovrani significativa e relativamente costante all'interno dell'area dell'euro (salvo la Grecia) a partire dagli elevati livelli osservati nel luglio 2012".  

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro