Giovedì 2 Maggio 2024

Veterinario sui social invoca l'eutanasia per i randagi: denunciato all'Ordine

Palermo. Il professionista, aggredito per la strada da un meticcio, ha sfogato la rabbia inveendo contro animali e animalisti. Immediata replica, anche legale, del capo della segreteria del Pae, Enrico Rizzi

Cane meticcio in una foto L.Gallitto

Cane meticcio in una foto L.Gallitto

Palermo, 21 gennaio 2015 - Un veterinario libero professionista, viene aggredito da un cane randagio vicino al parco della Favorita e si sfoga sui social, pubblicando la foto dell'aggressione. " Prego che accada lo stesso alla polizia municipale ed agli animalisti.....cane stupido e coglione....ho solo una opzione per questi cani... cattura ed eutanasia.....la mia reazione gli rimarrà impressa per alcune settimane....tornerò a fare una corsetta in quella zona per vedere se la lezione è servita " .

Questo è quanto segnala Enrico Rizzi, capo della segreteria nazionale del Partito animalista europeo. "Un comportamento assurdo, vergognoso ed inaccettabile per un medico veterinario che, seppur colpito personalmente da uno spiacevole episodio, non si è attenuto ai specifici doveri di azione secondo scienza, coscienza e professionalità, di lealtà e correttezza e di tutela del benessere animale oltre al fatto che pubblicizzare a mezzo social network la condotta violenta perpetrata su di un randagio appare in evidente contrasto con lo stesso dovere di riservatezza, così come impone il codice deontologico degli stessi medici", scrive Rizzi in una nota.

Rizzi, inoltre, tramite il proprio ufficio legale, questa mattina ha inviato una nota all'Ordine dei Medici Veterinari di Palermo per chiedere l'immediato avvio di un provvedimento disciplinare nei confronti del medico in questione. " Fossi stato il Presidente dell'Ordine, avrei già provveduto a radiare un soggetto così indegno e squallido che infanga l'immagine di tutti i veterinari perbene che lavorano per garantire il benessere e la dignità degli animali", ha dichiarato Rizzi. "Stiamo anche valutando una denuncia contro il veterinario perché appare comunque del tutto evidente che la condotta violenta che lo stesso attribuisce a sé stesso si pone in contrasto con la legge, in quanto l’art. 544-ter c.p. sanziona l’inflizione di violenze che vadano oltre la necessità del momento, e tale appare la condotta spavalda e punitiva del veterinario " ha concluso il capo segreteria del PAE. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]