Roma, 18 luglio 2015 - Pubblichiamo di seguito la lettera aperta all’assessore Di Matteo del comitato Salviamo l'Orso. Una lettera in cui si accusa il politico di essere "lesto a farsi facile pubblicità con l’orsetta Morena ma distratto quando si tratta di prendere misure concrete per la conservazione del nostro orso marsicano". Proprio per questo motivo Salviamo l’Orso chiede all'assessore e ai suoi colleghi di giunta regionale meno parole e piu fatti concreti. Qui sotto il testo:
Caro Assessore Di Matteo, siamo lieti che la Regione segua con interesse il programma di riabilitazione e successiva rimessa in natura dell’orsetta Morena ma desidereremmo registrare la stessa attenzione sui tanti problemi che affliggono il nostro orso marsicano, la sua conservazione e le comunità che con esso convivono. Cosa fanno in pratica la Regione Abruzzo ed il suo assessorato in particolare per la risoluzione di questi problemi? Lo scorso inverno Lei stesso partecipò a una giornata dedicata all’orso a Pettorano sul Gizio, paese sede dell’omonima Riserva regionale. Ma da allora niente è stato fatto di quello che fu richiesto dalla comunità locale e dalle associazioni.
Solo grazie alle associazioni ed all’impegno dei dipendenti della Riserva in questi giorni è potuto partire il progetto denominato “Comunità a misura di orso” con cui, grazie a finanziamenti privati, si sta procedendo a mettere in sicurezza gli orti e i pollai dalle incursioni dei plantigradi o a rendere a prova d’orso i cassonetti dei rifiuti di Rocca Pia. Gli unici rimborsi per i danni patiti l’anno precedente dalle comunità locali sono arrivati dai fondi ordinari della Riserva ( limitatissimi) e da i contributi sempre delle associazioni. Dov’è la Regione quando si tratta di passare dalle parole ai fatti?
Ci scusi Di Matteo, ma cosa ne è stato della Delibera regionale dello scorso maggio che, firmata anche da Lei insieme ai suoi colleghi Pepe , Mazzocca e Paolucci, avrebbe dovuto sospendere per almeno una stagione il pascolo a Gioia dei Marsi (dove un’orsa è morta di tubercolosi bovina) o a Bisegna dove le vacche morte sono state oltre 30 e molte altre sono state recuperate dal CFS in pessime condizioni di salute anche a causa di pratiche di allevamento, sempre più e sulle nostre montagne, che non ne prevedono la custodia né il ricovero in stalla? Le stesse vacche e i cavalli che vediamo a centinaia abbandonati al pascolo brado in vaste aree del Parco Nazionale D’Abruzzo e che producono solo “contributi europei “ per i loro proprietari?
Animali maltrattati che come nel caso della Tbc bovina mettono a rischio il patrimonio faunistico del parco e l’orso in particolare. Perché la Regione non ha dato seguito a quanto stabilito dalla DGR 348 del 7 Maggio 2015? Ci puo’ far sapere caro Assessore cosa è successo alla Delibera? Tra l’alto richiesta urgentemente e personalmente al Presidente D’Alfonso dal Ministro Galletti a fine Aprile? Abbiamo fatto la stessa richiesta direttamente a D’Alfonso ma non abbiamo mai ottenuto risposta, ce la vuol dare Lei? Grazie. Stefano Orlandini