Lunedì 6 Maggio 2024

Rimini, domani si apre il processo al Delfinario

Tutto ruota attorno a mamma Alfa e i suoi piccoli Luna, Sole e Lapo. I quattro delfini detenuti e utilizzati per gli spettacoli che, secondo l'accusa, sono stati sottoposti a pratiche dannose per la loro salute. La Lav parte civile

Delfini in un delfinario in una foto AFP

Delfini in un delfinario in una foto AFP

Roma, 27 gennaio 2016 - Inizia domani, presso il Tribunale di Rimini, il processo al Delfinario che vede imputati il legale rappresentante della società di gestione della struttura e la veterinaria responsabile della custodia e della somministrazione dei farmaci ai delfini. La Lav parteciperà, in quanto parte offesa, rappresentata dall`avvocato Carla Campanaro.  "Domani si entra finalmente nel vivo dell`analisi delle vicende avvenute nel Delfinario di Rimini, i cui protagonisti sono mamma Alfa e i suoi piccoli Luna, Sole e Lapo, i quattro delfini detenuti e utilizzati per gli spettacoli, per cui l`accusa ritiene siano stati sottoposti a comportamenti dannosi alla loro salute e incompatibili ai loro bisogni etologici" afferma la LAV.

"Abbiamo piena fiducia che la magistratura farà piena luce sugli accadimenti e che questo processo contribuirà a svelare al pubblico che cosa succede quando si spengono le luci del palcoscenico su questi magnifici mammiferi marini, costretti per fini puramente commerciali, ad esibizioni snaturanti".  La vicenda giudiziaria è iniziata a settembre del 2013, con il sequestro preventivo degli animali e il loro trasferimento, (disposto della Procura della Repubblica di Rimini in seguito al sopralluogo degli agenti del servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato del 31 luglio 2013, scaturito da numerose segnalazioni della LAV e di altre associazioni, sequestro confermato dalla Cassazione nel 2014), fino ad arrivare alla citazione in giudizio dei due imputati - ai sensi degli articoli 544 ter, comma I e II, e 727 del Codice Penale - perché "sottoponevano i 4 delfini della specie Tursiops truncatus ospitati nel delfinario, a comportamenti insopportabili per le loro caratteristiche etologiche e quindi incompatibili per la loro natura, anche sottoponendoli a trattamenti idonei a procurare un danno alla salute degli stessi con conseguenti gravi sofferenze".  "Questo procedimento rappresenta il primo vero processo all`industria della cattività dei delfinari che dietro la maschera di strutture zoologiche e scientifiche, sono in realtà solo dei parchi giochi per l`esposizione e l`esibizione degli  animali in spettacoli che non hanno nulla a che fare con l`etologia degli animali stessi", conclude la LAV. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]