Domenica 5 Maggio 2024

Sarebbe una "bufala" la fatwa dell'Isis contro i gatti

E' quanto sostiene il noto scrittore algerino naturalizzato italiano Tahar Lamri, esperto oltre che di letteratura anche di Islam. L'esperto risale alla fonte giudicata non attendibile

Gatto tra le rovine in una foto Reuters

Gatto tra le rovine in una foto Reuters

Roma, 11 ottobre 2016  - "'L'Isis approva una legge anti-gatto e nel Califfato parte lo sterminio'. Cosi' si legge in articolo di stampa del 10 ottobre. 'L'Isis contro i piccioni: I loro genitali all'aria offendono l'Islam', cosi' si legge in un altro articolo datato 3 giugno 2015. Ormai si sa, i giornali italiani raccattano qualsiasi cosa che possa fare sensazione. Sembrano bidoni di raccolta indifferenziata". Duro il commento del noto scrittore algerino naturalizzato italiano Tahar Lamri, esperto oltre che di letteratura anche di Islam, migrazioni e politica mediorientale, in un post di Facebook a proposito della notizia circolata sulle principali testate italiane su una presunta fatwa emessa dal gruppo Stato islamico, che esorterebbe ad uccidere i gatti. Tale notizia per Lamri e' accompagnata "da analisi che vorrebbero essere dotte e riferimenti al Profeta che amava i gatti".

E poi fa chiarezza sulla sua origine: "la fonte di questa notizia e' una emittente irachena, 'Al-Sumaria', nota per le sue bufale sull'Isis. Questa emittente e' stata fondata da, fra gli altri, Amjad Iskander - ne e' anche il direttore - un libanese conosciuto in Libano per essere uno dei capi dei falangisti di Samir Geagea, quello del massacro di Sabra e Shatila. Dire 'bufala' in questo caso e' proprio un eufemismo" la sua osservazione finale. Secondo la notizia rimbalzata sulla stampa lo Stato Islamico (Isis) avrebbe dichiarato guerra anche ai gatti: nella sua ultima roccaforte irachena, Mosul, il Califfato avrebbe vietato la presenza dei gatti nelle abitazioni, secondo quanto riferito dalla tv satellitare irachena al Sumeria.

"L'organizzazione di Daesh (acronimo in arabo dell'Isis), attraverso il suo comitato centrale della fatwa ("Editto", ovvero un decreto di legge islamica) ha messo al bando qualsiasi forma di allevamento di gatti all'interno delle case di Mosul", ha detto ad al Sumeria una abitante di Ninive, provincia nel Nord dell'Iraq di cui Mosul è il capoluogo. Tutti gli abitanti della città sono stati avvertiti di applicare la fatwa e di non opporsi" alla direttiva impartita dagli uomini del Califfo Abu Bakr al Baghdadi. Secondo quando ha scritto sul suo sito on-line al Sumaria, da quando ha preso il controllo di Mosul, "ha emesso decine di editti analoghi consoni alla sua visione, e ideologia". Il nuovo divieto arriva dopo la diffusione sui social media arabi di foto scattate a Fallujah, roccaforte Isis a Ovest di Baghdad liberata dall'esercito iracheno lo scorso luglio. In molte immagini pubblicate su Twitter si vedono infatti gatti attorno ai cadaveri dei jihadisti del Califfato nelle strade della città subito dopo la riconquista da parte delle truppe di Baghdad. Ma tutto questo, secondo quanto riferito dall'esperto di Islam, sarebbe soltanto una bufala. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]