Lunedì 29 Aprile 2024

"Il governo rifletta bene sullo scioglimento del Corpo Forestale dello Stato"

Dettagliata interrogazione di Michela Vittoria Brambilla che definisce "criminale" il progetto. Confuse rassicurazioni del ministro Martina

Controlli della Forestale

Controlli della Forestale

Roma, 22 marzo 2015 - "Se il governo abbia "attentamente considerato" le conseguenze della scelta di abolire il Corpo forestale dello Stato "nella realtà del nostro Paese, dove si commettono 3-4 reati ambientali all'ora, dove eco- e zoomafie sono in piena attività, dove il dissesto idrogeologico è un'emergenza nazionale" e se, "a seguito di una più matura ponderazione, non ritenga opportuno mutare orientamento, preservare l'autonomia e l'integrità del Corpo ed, anzi, potenziarlo". E' quanto chiede, in un'interrogazione al presidente del Consiglio e ai ministri delle Politiche agricole e dell'Ambiente  l'onorevole Michela Vittoria Brambilla (FI), presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente, che non esita a definire "criminale" l'idea di "accorpare" la Forestale.

"Con 192 anni di storia – ricorda l'ex ministro del Turismo - il Corpo forestale dello Stato è una "polizia ambientale" dalle capacità e dalle competenze paragonabili solo a quelle dei "ranger" delle agenzie federali americane, altamente specializzata in tutela della biodiversità, monitoraggio delle foreste, lotta agli incendi boschivi, controlli agroalimentari dai produttori fino alla tavola, lotta all'inquinamento e al traffico dei rifiuti".

Il testo dell'interrogazione prosegue ricordando che "il corpo gestisce, secondo criteri unitari (a differenza dei Parchi nazionali, che sono autonomi) una rete di 130 Riserve naturali che si estende per 130 mila ettari e custodisce gran parte della biodiversità italiana. "Il che vuol dire – sottolinea Brambilla - gran parte della biodiversità europea, visto che il nostro Paese ospita il 30% di specie animali e quasi il 50% di quelle vegetali presenti sul continente". L'organico attuale del Corpo statale (dalla riorganizzazione sono esclusi i forestali – 10 mila solo in Sicilia – dipendenti dalle Regioni e Province autonome e la polizia provinciale) è di 8.000 unità, cui devono aggiungersi i 1.340 operai forestali assunti a tempo indeterminato, che si occupano delle 130 Riserve.

"Numeri esigui – ricorda la parlamentare - a fronte della vera e propria esplosione, registrata negli ultimi decenni, di fenomeni come dissesto idrogeologico, alluvioni, incendi boschivi, speculazione edilizia e consumo del suolo agricolo, bracconaggio, distruzione di ambienti naturali ed inquinamento di vaste aree del Paese (coste, fiumi, aree agricole, aree urbane ecc.).

"Riassorbire la Forestale in altri corpi di polizia significa disperdere professionalità preziose", conclude Brambilla, e distogliere "forze altamente specializzate" dalla vigilanza su un territorio straordinario e delicatissimo come quello dell'Italia: "E' un errore gravissimo, un vero e proprio crimine, di cui spero che il Parlamento non si renda complice".

Fumosa la risposta data dal ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina oggi presente a Vinality.  "Con la riorganizzazione della pubblica amministrazione in corso, la sfida è la riorganizzazione nel segno dell'efficienza. Il punto vero  - secondo il ministro - sarà il presidio delle professionalità e delle esperienze espresse da Nord a Sud, vista l'importante ruolo di tutela dell'ambiente. Sui controlli e sulla sicurezza alimentare continueremo comunque a garantire consumatori e imprese che lavorano per il buon cibo e il buon vino". Difficile capire che cosa significhi quanto affermato dal ministro e quali siano le assicurazioni contenute nel discorso. Una volta che la Forestale sarà stata accorpata in polizia chi vigilerà su territorio e animali? E se il compito sarà ancora degli uomini del CFS fortemente specializzati, quale la ratio del provvedimento? Certo il ministro Martina i dubbi non li ha sciolti. Per contatti con la nostra redazione: [email protected]