Lunedì 29 Aprile 2024

"Renzi è la peste. Difendiamo le foreste"

Corpo Forestale, protesta bipartisan contro lo scioglimento. Tanti gli slogan gridati alla manifestazione nei pressi del Senato. Adesioni di cittadini e politici per difendere le "sentinelle dei boschi e degli animali"

Un momento della protesta in una foto Ansa

Un momento della protesta in una foto Ansa

Roma, 31 marzo 2015 - "Giù le mani dalla Forestale". "Renzi è la peste, salviamo le foreste". Sono arrivati in tanti da ogni parte d'Italia per manifestare contro il progetto di accorpamento del Corpo con la Polizia nell'ambito del riordino ipotizzato dal ddl Madia. In tanti sono arrivati, senza divisa ma armati di cartelloni, striscioni e fischietti, fino al centro della Capitale per dire no ad un'ipotesi che rischia di lasciare mano libera all'ecomafia andando a compromettere il nostro patrimonio fondamentale: l'ambiente.

In mattinata i forestali dei principali sindacati di categoria si sono ritrovati in piazza delle Cinque Lune, a due passi dal Senato. Nel pomeriggio, si sono spostati davanti a Montecitorio. Con loro personaggi pubblici, semplici cittadini, politici di tutti gli schieramenti, responsabili delle maggiori associazioni animaliste e ambientaliste. "Non c'è chiarezza sul progetto del Governo che prevede lo smembramento di un Corpo di circa 200 anni che si è sempre occupato dell'ambiente, della natura, degli animali e della biodiversità", ha detto Fulvio Mamone Capria, presidente della Lipu. "Partecipando a questa manifestazione, vogliamo continuare a richiamare l'attenzione di istituzioni e cittadini sui tanti importanti compiti svolti dal Corpo Forestale dello Stato, punto di riferimento insopprimibile per la lotta ai reati contro gli animali e l'ambiente e per la sicurezza agroalimentare", hanno commentato i responsabili Lav presenti a piazza delle Cinque Lune.

È "paradossale che si va a toccare l'unica polizia specializzata in reati ambientali nel momento in cui si introducono nel Codice penale", gli fa eco la senatrice di Sel, Loredana De Petris. Terra dei Fuochi in Campania e Xylella fastidiosa in Puglia sono solo le ultime emergenze di cui si sta occupando la Forestale, ma gli ambiti di intervento spaziano dalla sicurezza ambientale e agroalimentare, alla tutela del territorio, alla protezione degli animali, lotta agli incendi boschivi, lotta alle eco-mafie ed agro-mafie.

"Il governo Renzi è nemico della sicurezza. Non basta aver chiuso presidi di polizia sul territorio e aver destinato sempre meno risorse. Ora si vogliono unificare corpi di polizia che hanno storia e funzioni specifiche, iniziando dalla Forestale la cui specificità va invece preservata", ha sottolineato il vicepresidente del Senato Maurizio Gasparri che ha partecipato al sit in della mattinata.  Quel che sembra sfuggire a quanti hanno disegnato questa ipotesi di accorpamento, è che "Il Corpo Forestale dello Stato non è solo un corpo di polizia cioè di repressione dei reati ambientali perché oltre a questa funzione opera nei campi della gestione delle aree naturali protette, della prevenzione anti incendio, dell’educazione ambientale e della ricerca scientifica", ricorda il WWF Italia presente a Roma al sit-in. "L’ipotesi di accorpamento alla Polizia di Stato tramite legge delega non considera che a molte di queste funzioni sono poi strettamente legati i parchi nazionali che godono dei servizi del Corpo Forestale anche in relazione all’utilizzo dei beni demaniali che vengono   gestiti dai parchi per conto del Ministero politiche agricole MIPAAF".

 Il provvedimento voluto dal Governo ha due obiettivi dichiarati, tagliare i costi e aumentare l’efficienza. "I costi non verranno però ridotti ma rischiano anzi di aumentare: il WWF ha più volte ricordato che il CFS rappresenta il 3% di tutte le forze di polizia e il 90% del suo costo è per il personale. Il trasferimento dei servizi oggi della Forestale ad altra amministrazione aumenterà i costi, si perderà l’economia di scala oggi garantita", continua la nota del WWF.  Nella campagna "Stop crimini di natura" lanciata lo scorso ottobre il WWF aveva già sollevato il problema mettendo un esplicito richiamo nella petizione online già sottoscritta da più di 55.000 persone per  ‘precise garanzie per il mantenimento e il rafforzamento del Corpo Forestale dello Stato’ http://criminidinatura.wwf.it/cosa-facciamo/petizione.php

Sul mantenimento di una "tutela specializzata" del nostro patrimonio naturale, tramite il Corpo forestale dello Stato, "non possono valere condizionamenti politici" afferma l'onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente della Lega Italiana per la Difesa degli Animali e dell'Ambiente. La parlamentare si oppone fermamente alla "rottamazione" del Corpo e  rivolge un appello a tutti i colleghi parlamentari, anche quelli di maggioranza perché si oppongano al disegno.  "Il progetto di assorbimento – ripete l'ex ministro in occasione della manifestazione organizzata dai sindacati del Corpo – è assurdo dal punto di vista dei conti pubblici (non porta risparmi significativi ma produce 25 milioni di costi immediati) e criminale per quanto riguarda la tutela del territorio e della biodiversità, di cui l'Italia è il principale custode in Europa. Di fonte all'ostinazione del governo – prosegue –  rivolgo un appello a tutti i colleghi parlamentari, di ogni colore politico, ma soprattutto a quelli di maggioranza: la Costituzione di questo Paese e il popolo italiano hanno dato a ciascuno di noi singolarmente il potere di votare le leggi. Sul tema specifico del mantenimento del Corpo forestale, e quindi del mantenimento di una tutela specializzata del nostro patrimonio naturale, non possono valere condizionamenti politici. Ribellatevi a chi vi chiede di rottamare il Corpo forestale dello Stato, peraltro lasciando in piedi i sei Corpi forestali delle Regioni e Province autonome, con ampia facoltà di assumere, anche secondo criteri clientelari, migliaia e migliaia di operai forestali quando torna elettoralmente utile". 

"Tra i tanti corpi di polizia quello che ha una maggiore specificità è il corpo forestale. Invece, il governo, con il solito afflato demagogico con cui affronta ogni tema, ha deciso di farne a meno, dando vita a tagli e ad accorpamenti irrazionali e antieconomici con il rischio di lasciare il campo libero a eco mafie, speculazioni ambientali e edilizie, a traffici di rifiuti illegali", afferma il senatore FI Augusto Minzolini. "Mi chiedo - riprende - come si possa pensare di sopprimere un'istituzione così importante e poi continuare a conservare i Corpi Regionali nelle Regioni a statuto speciale o i tanti Corpi di polizia provinciale di cui non si conosce il futuro".  "Il Corpo Forestale dello Stato non può essere accorpato alla Polizia come prevede il ddl sul riordino della PA che arriverà il Senato il 2 aprile. Si tratta di una forza altamente specializzata per contrastare i crimini ambientali, con compito di controllo e sicurezza sul territorio e per il settore agroalimentare" ribadisce il Movimento 5 Stelle con i senatori Vito Crimi, Paola Nugnes, Elena Fattori e i deputati Massimiliano Bernini e Patrizia Terzoni.

"Non passerà facilmente nessuna proposta di accorpamento che sopprima il baluardo numero uno della tutela ambientale: il governo non avrà vita facile su questo e in Commissione farò di tutto perché non si metta in atto uno scellerato tentativo di ridurre i costi della Pubblica Amministrazione in modo sconsiderato", afferma il presidente della Commissione Ambiente del Senato Giuseppe Marinello.  "Non ci si può riempire la bocca con la tutela del territorio per poi lasciarlo alla mercé delle agro mafie, dei piromani e di tutti quei fenomeni che il Corpo Forestale contrasta ogni giorno con il suo lavoro. Senza contare la difesa del Made in Italy: fronte ampissimo su cui bisognerebbe investire e non tagliare, a garanzia di produttori e consumatori. C`è bisogno di ridurre i costi? Benissimo - continua Marinello - si accorpino la Polizia di Stato e la penitenziaria, che è molto più logico. Si risparmi con le disciolte polizie provinciali, le guardie campestri e con i corpi forestali delle Regioni autonome. Non consentiremo un danno all`ambiente in nome di una spending review senza senso che farà lievitare i costi di intervento quando il territorio, non più controllato dalla Forestale, sarà violentato e distrutto".

Sulla questione è intervenuto anche il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi:  "Il riordino delle forze di Polizia non può passare attraverso la soppressione del Corpo forestale dello Stato: disperdere un patrimonio di competenza così importante per la protezione dell'ambiente, dell'agricoltura e del territorio sarebbe un grave errore". 

Lorenzo Gallitto

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