Venerdì 14 Giugno 2024

"Fatevene una ragione: indosso dei capi pelosi ma non uccido"

La cantante Arisa interviene sulle polemiche per le sue foto in pelliccia. Centopercentoanimalisti replica con una nota: "Chi se le mette addosso è comunque complice"

Arisa in una foto Ansa

Arisa in una foto Ansa

Roma, 2 gennaio 2015 - Abbiamo riferito della polemica scatenata dalle immagini, postate in rete, della cantante Arisa con indosso una pelliccia. L'artista, alla luce delle tante critiche che le sono piovute addosso, piuttosto che cercare di capire e approfondire la questione - che cosa c'è dietro una pelliccia, ad esempio - ha ritenuto di dover sbrigare la faccenda con qualche riga di commento che di seguito riportiamo.

"Mi dispiace tanto di aver infervorato i vostri animi sensibili per la mia pelliccia da puttanone anni 80′...  È da tanto tempo che mia madre cerca di rifilarmela in tutte le salse perché è un regalo di mia Zia Carmela ed è calda. L’ho sempre ritenuta un pò eccessiva ma l’altro pomeriggio battevamo i denti dal freddo ,l’ho tirata fuori dall’armadio e l’ho messa. Giallina è un pò consumata, non mi è mai sembrato un pezzo di lusso e non penso proprio che mia a Zia Carmela sia mai saltato in mente di spendere dei soldi per una pelliccia vera visto che le priorità nella mia famiglia sono sempre state ben altre.. Il cibo, per esempio. Nessuna etichetta, nessun segnale che attesti l’autenticità del pelo ma neanche il contrario. Quindi può essere che sia inspiegabilmente vera oppure no. Comunque il livello d’intolleranza è l’aggressività di certi commenti mi lascia sempre un pò interdetta.Sarei tanto curiosa di fare un giretto nei vostri armadi. Quanti di voi non posseggono neanche un piumino d’oca, una cintura o delle scarpe di pelle? Io ce le ho delle pellicce a casa mia probabilmente alcune non sono ecologiche e altre no,ma la più giovane ha 40 anni, sono un’appassionata di vintage e per me un capo degli anni ’70 è un’opera d’arte. Fatevene una ragione. Indosso ogni tanto dei capi pelosi, ma non li uccido e non li compro di prima mano.Li indosso e continuerò a farlo,perchè qualcuno lì ha già uccisi e acquistati tempo fa e buttarli via sarebbe un ulteriore sacrilegio". "Un abbraccio a tutti voi. Tanti auguri di buon anno", conclude lo scritto di Arisa.  A commento di questo post ha inviato una nota il gruppo animalista padovano Centopercentoanimalisti. Lo stesso gruppo che ha contestato duramente Ligabue per alcune foto, anche lui, in pelliccia. Fino a quando l'artista ha ritenuto di dover spiegare l'equivoco.

"Arisa in pelliccia. La notizia gira da un paio di giorni. Noi di Centopercentoanimalisti non siamo intervenuti in tempo reale, per il semplice motivo che tale Arisa la riteniamo una delle tante invenzioni Italiane. Se Ligabue valeva la spesa di locandine e relativi blitz di protesta, questa Arisa a malapena merita un nostro comunicato, ma solo dopo aver letto la sua replica a chi la accusa di aver indossato una pelliccia", riporta la nota di Centopercentoanimalisti.

"La signorina scrive che è stata sua madre che per anni ha tentato di rifilargliela dato che si trattava di un regalo di sua zia Carmela. La motivazione per averla indossata poi (!)… dice che aveva freddo e doveva indossare qualcosa di caldo. Qualcuno dovrebbe dire ad Arisa che esistono capi sintetici molto caldi e meno ingombranti. Grottesca la scusa che la pelliccia della zia poteva essere finta! Altro che finta, quel capo di abbigliamento è frutto di centinaia di animali nati per essere scuoiati!", accusa il gruppo di Padova. "Prima sostiene che la priorità della sua famiglia era spendere soldi in cibo, subito dopo conferma che di pellicce ne ha parecchie… ma c’è di più! Arisa confessa di amare il vintage e di indossare capi pelosi di seconda mano, nascondendosi dietro al fatto che non li ha uccisi lei (!). Ribadiamo che questo comunicato è stato fatto solo perché come animalisti non accettiamo giustificazioni di basso livello, indipendentemente da chi le fa. Chi indossa una pelliccia è sempre e comunque complice", conclude Centopercentoanimalisti.  Per contatti con la nostra redazione: [email protected]