Lunedì 28 Ottobre 2024

Orsi, in Trentino riesplode la polemica dopo gli avvistamenti. Il Comune di Malè: “Subito interventi”

Ira delle associazioni animalisti, che attraversano l’Adige, fino al centro di Verona, esponendo uno striscione di protesta. E l’Oipa alla Provincia: “Avete ancora molta da imparare sulla gestione della fauna selvatica, mancano adeguate misure di deterrenza e prevenzione”

Orso si aggira per il centro di Malè, in Trentino. La foto postata dal consigliere Claudio Cia su Facebook (Ansa)

Orso si aggira per il centro di Malè, in Trentino. La foto postata dal consigliere Claudio Cia su Facebook (Ansa)

Trento, 16 giugno 2024 – La presenza dell’orso torna a dividere il Trentino. In Val di Sole aumentano gli avvistamenti nei centri abitati e per questo il comune di Malè chiede interventi urgenti "per evitare che in futuro avvengano accadimenti dolorosi e drammatici", come la morte lo scorso anno del runner 23enne Andrea Papi aggredito a morte da un orso proprio nei boschi della Val di Sole.

Gli avvistamenti

Ora i plantigradi si spingono fin nei paesi: a Bozzana una settimana fa uno si aggirava nei pressi di un seggio e la scorsa notte un altro esemplare nel centro di Malè dopo fino a pochi minuti prima c'era stata una festa con bambini. Avvistamenti anche in Veneto, nel bresciano e appunto in Trentino dove la popolazione di plantigradi è in crescita e si stima che gli esemplari siano - almeno - un centinaio. 

Le richieste della giunta di Malè

La giunta chiede che vengano "immediatamente messi in sicurezza gli operatori della protezione civile, dotandoli almeno dello spray anti orso per poter agire in sicurezza. In secondo luogo occorre iniziare una seria gestione del problema orso, con controllo dei numeri dei capi attraverso il corpo forestale e immediata rimozione degli esemplari problematici e confidenti; le soluzioni finora adottate, come i cassonetti anti orsi già installati nel Comune di Malé, si dimostrano non sufficienti e semplici palliativi. La Provincia già oggi può e deve comunque intervenire con gli strumenti legislativi vigenti e si sollecita, quindi, una seria e tempestiva presa in carico della situazione. L'amministrazione del Comune di Malé fa appello a tutte le istituzioni in grado di agire (Unione Europea, Stato e Provincia), per evitare che in futuro avvengano accadimenti dolorosi e drammatici", è l'appello dell'amministrazione comunale. 

L'orso avvistato nel centro di Malè (Facebook/Ansa)
L'orso avvistato nel centro di Malè (Facebook/Ansa)

La protesta sull’Adige

Immediate sono arrivate le proteste a difesa dell’orso. I militanti di Centopercentoanimalisti oggi hanno disceso l'Adige in gommone, passando attraverso il centro di Verona, esponendo uno striscione di denuncia: "Lo scopo - hanno spiegato - è far conoscere la politica della giunta provinciale di Trento che insiste nella criminalizzazione degli animali e nella ricerca di ogni pretesto per abbatterli; in questo si seguono i desideri di cacciatori, speculatori, allevatori, insomma la parte più arretrata della popolazione trentina".

E ancora: "Mentre ipocritamente sbandierano immagini di boschi e montagne, presentandosi come un Eden ecologico. La realtà è ben diversa: lo striscione in lingua inglese, rivolto soprattutto ai turisti stranieri, e la scelta di località famose a livello internazionale (come nei recenti blitz), hanno proprio lo scopo di smascherare i politicanti che parlano di Natura ma nei fatti la uccidono" hanno dichiarato i militanti del Movimento animalisti che si sono fermati vicino ai ponti per far conoscere alla gente le loro battaglia.

Le critiche alla Provincia

All’attacco anche l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa): "Il consigliere Claudio Cia, che ha diffuso il video dell'orso nell'abitato di Malé, sostenitore della legge trentina che prevede l'abbattimento fino a otto orsi l'anno, probabilmente non considera quanto la mancanza di adeguate misure di prevenzione per mettere in sicurezza residenti, escursionisti e gli animali stessi possa causare lo sconfinamento della fauna selvatica nei centri abitati. Non possiamo non attuare un paragone – affermano – con la gestione degli orsi nel Parco nazionale Abruzzo, Lazio e Molise dove, per mettere in sicurezza gli orsi, si pongono anche divieti temporanei di circolazione. La Provincia autonoma di Trento ha ancora molto da imparare in tema di gestione della fauna selvatica". L’Oipa raccomanda, "anche in maniera propositiva, all'amministrazione guidata da Maurizio Fugatti di adottare strumenti incruenti di deterrenza e prevenzione che favoriscano una serena convivenza animale-uomo".