Lunedì 6 Maggio 2024

ALLA FINE E' JO-JO E MANCINI ESULTA

Giulio Mola Milano IL CUORE e la forza disperazione negli ultimi cinque minuti (recupero compreso), ma soprattutto la classe immensa di Jovetic che non sognava ritorno migliore in serie A: basta questo ad un'Inter modesta per battere l'Atalanta all'ultimo assalto, con la decisiva prodezza del montenegrino (entrato dopo un quarto d'ora al posto dell'infortunato Icardi), dopo una gara di gran sofferenza. I bergamaschi di Reja (al primo ko in trasferta da quando è a Bergamo) pagano a caro prezzo l'espulsione di Carmona a venti minuti dalla fine, mentre gli sforzi dei padroni di casa vengono premiati proprio quando si profilava un deludente 0-0 al debutto, che avrebbe bissato quello dello scorso anno in casa del Torino. Ben vengano i tre punti, ma Mancini ha ancora molto da lavorare. E la squadra vista ieri sera probabilmente cambierà ancora i connotati nell'ultima settimana del mercato (arriveranno Perisic e un esterno?) Primo tempo da dimenticare. Ben organizzata l'Atalanta (discreto agonismo ma pure ottime ripartenze con i velocissimi Gomez e Moralez), confusa e priva di idee l'Inter che faticava ad andare sugli esterni (del resto, tolto Santon, non aveva calciatori con quelle caratteristiche) e che ingolfava l'attacco con improducenti fraseggi sui quali gli avversari non abboccavano. Lo stesso Jovetic, subentrato all'acciaccato Icardi dopo un quarto d'ora, si vedeva solo a sprazzi. Proteste di Palacio (11') per un presunto braccio di Cherubin in piena area, ma nel complesso una prestazione deludente dei nerazzurri ed una gara parecchio scialba. Le premature uscite di Maurito da una parte e Denis dall'altra non potevano giustificare uno spettacolo così scadente. Dentro Hernanes nella ripresa, rombo a centrocampo con Brozovic mezz'ala. L'Inter che partiva forte e sfiorava il vantaggio con una poderosa conclusione ancora di Kondogbia respinta da Sportiello. Premesse buone, ma la supremazia era assai sterile: col passare dei minuti i padroni di casa faticavano ad arrivare in zona tiro, anche perché spesso fermati dalle rudi entrate degli ospiti che restavano in dieci al 25' per l'espulsione di Carmona (doppio giallo). Roventissimo il finale: Hernanes dava segni di risveglio, Palacio segnava ma in fuorigioco e Jovetic cercava la prodezza balistica senza fortuna. Ma nei minuti di recupero il montenegrino ci riprovava dalla lunga distanza e questa volta col destro faceva centro: festa grande sugli spalti, anche Mancini in campo ad esultare. E tre punti pesantissimi per l'Inter.