Mercoledì 6 Novembre 2024

Buttitta (Eng): "Il digitale per una sanità inclusiva"

Cernobbio, 17 ott. (askanews) - Sanità Digitale come importante leva di crescita per il nostro Paese per migliorare l'accesso alle cure: è questo quanto emerso nel contesto di ComoLake, la Conferenza internazionale sulle politiche digitali di oggi e di domani in corso in questi giorni presso il Centro Internazionale Esposizione e Congressi di Villa Erba a Cernobbio, nell'intervento di Dario Buttitta di Engineering. Engineering è il primario gruppo tecnologico italiano, che da 40 anni supporta la digitalizzazione dei settori strategici del Paese, tra cui la Sanità. Importanti i numeri raccontati che testimoniano il concreto supporto alle persone soprattuto fragili. Tra questi: 55 milioni di prestazioni Cup, un milione e duecentomila ricoveri l'anno, 4 milioni e mezzo di accessi al pronto soccorso e 57 milioni di esami di laboratorio. Abbiamo parlato con Dario Buttitta, Executive Vice President PA & Healthcare di Engineering: "Le strategie di Engineering sull'ambito sanità partono da un forte focus sui processi e sulla digitalizzazione end to end di questi processi e dei processi di cura. La finalità, la cura delle persone, soprattutto i più deboli, e questo si fa chiaramente andando a sedimentare le nostre tecnologie, i nostri processi all'interno dei nostri clienti, sono ormai quasi 200. Deve assolutamente all'interno del nostro pianeta trovare spazio il tema della sanità digitale come driver e anche risparmio di costi per il Paese". Tra i progetti più innovativi in ambito sanità di Engineering c'è la realizzazione e gestione della Piattaforma Nazionale di Telemedicina sviluppata per Agenas come parte del PNRR. "La piattaforma di telemedicina è una novità non solo per noi ma per tutta l'Europa, perché è il primo Paese che si è dotato di una piattaforma di telemedicina di questo tipo che è abilitante ai servizi di telemedicina ed è soprattutto democratica. La democratizzazione della piattaforma di telemedicina significa che si vanno a ridurre i gap tra regioni più ricche e regioni con più servizi e regioni con meno servizi e quindi avviciniamo la sanità effettivamente a chi ne ha bisogno". Il digitale per una sanità inclusiva dunque è possibile e l'Italia sarà tra i primi Paesi in Europa.