Venerdì 17 Maggio 2024

È morto Andrea Purgatori dopo una malattia fulminante

Autore, giornalista, la verità su Ustica fu lotta professionale. Su La7 ha condotto Atlantide, di recente ha partecipato alla docu-serie di Netflix su Emanuela Orlandi

Roma, 19 luglio 2023 –  È morto questa mattina a Roma in ospedale dopo una breve fulminante malattia il giornalista, sceneggiatore, autore Andrea Purgatori. Aveva compiuto 70 anni a febbraio. La notizia viene confermata dai figli Edoardo, Ludovico, Victoria e dalla famiglia rappresentata dallo studio legale Cau. Che oggi vogliono ricordarlo come “una mente brillante”.

Per anni al Corriere della Sera dove si è occupato di terrorismo, intelligence, criminalità, si dedicò tra l'altro con tenacia alla strage di Ustica del 1980, battendosi perché la vicenda non venisse archiviata. Fino a scrivere la sceneggiatura per ‘Il muro di gomma’ – dedicato alla storia del Dc-9 – che gli valse nel 1992 il Nastro d’Argento. Autore di reportage, ha condotto con successo su La7 Atlantide. E proprio una puntata del programma dedicata alle stragi di mafia, nel giorno dell'anniversario della morte di Borsellino, chiuderá simbolicamente la stagione

stasera: “Era una replica che avevamo pianificato assieme per ricordare l'attentato di Via D'Amelio. Voleva così e così sará”, ricorda commosso Andrea Salerno, il direttore dell'emittente.

Docente di sceneggiatura, consigliere degli autori, tra gli ultimi lavori di Purgatori la partecipazione alla docu-serie di Netflix Vatican Girl sul caso di Emanuela Orlandi.

Saggista e perfino attore, oltre che giornalista, ha recitato nel film ‘Fascisti su Marte’ di Corrado Guzzanti, di cui era amico e coautore, ed è apparso in più episodi della serie tv ‘Boris’

(L’articolo prosegue sotto la foto)

È morto Andrea Purgatori
È morto Andrea Purgatori

Sommario

Giornalista

Nato a Roma il primo febbraio 1953, Purgatori diventa giornalista professionista nel 1974. Due anni dopo inizia la sua avventura come inviato del Corriere della Sera che durerà per 24 anni, fino al 2000. Nel 1980 ottiene il Master of Science in Journalism alla Columbia University di New York.

C’è la sua firma su alcune delle più delicate e scottanti inchieste sul terrorismo italiano e internazionale dei cosiddetti ‘anni di piombo’. E’ uno dei protagonisti, giornalisticamente parlando, del caso Moro e – soprattutto – della strage di Ustica. Racconta i delitti di mafia, dal 1982 fino alla cattura di Totò Riina

Scrive reportage sulla guerra in Libano del 1982, sul conflitto tra Iran e Iraq degli anni Ottanta fino alla Guerra del Golfo del 1991. E ancora l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. I suoi pezzi compaiono su diverse e importanti testate giornalistiche, dall’Unità a Vanity Fair a Le Monde diplomatique, fino all’era digitale con l’Huffington Post.

Conduttore

Importante anche la carriera televisiva, come autore e conduttore. Da ‘Uno di notte’ su Rai 1 (1999) a ‘Confini’ (1996 su Rai 3) fino, negli ultimi anni,  ad ‘Altantide’ su La7, per cui vince il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale. In questi giorni di Tour de France, di lui si ricorda anche lo speciale della trasmissione su Marco Pantani, “Vita e morte di un pirata”.  E poi tanti servizi realizzati su Dossier, Spazio Sette e Focus. Nel 2002 partecipa al programma televisivo ‘Il caso Scafroglia (Rai Tre)’, dove interpreta la voce fuori campo che dialoga con il conduttore Corrado Guzzanti. 

Sceneggiatore e attore

Andrea Purgatori verrà ricordato anche per la sua imponente opera di sceneggiatura. Per il cinema scrive nel 1991 ‘Il muro di gomma’, dedicato alla strage di Ustica, per cui nel 1992 vince il Nastro d’argento come miglior soggetto. 

C’è il suo nome nella stesura di ‘Spettri’ del 1986 (dove appare anche come attore), ‘Maya’, ‘Nel continente nero’ e ‘Il giudice ragazzino’ con cui nel 1994 vince il Globo d’oro per la miglior sceneggiatura. Poi ‘Segreto di Stato’, ‘Fortapàsc’ (per cui vince il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale insieme a Jim Carrington e Marco Risi) e ‘Fascisti su Marte'. Proprio in quest’ultimo film, del 2006, recita nel ruolo del camerata ‘Fecchia’. 

Nel lungo elenco dei riconoscimenti ricevuti anche il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile - Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992 e nel 2009.

Ha recitato in più episodi della serie cult Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L'abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie tv 1993 (2017) .

Vita privata

Nel 1992 è convolato a nozze in Svizzera con Nicole, una storica dell'arte di origine tedesca. La coppia ha avuto tre figli, Edoardo, Ludovico e Victoria, prima di separarsi. 

Presidente di Greenpeace Italia dal maggio 2014 al giugno 2020, era membro dell'Accademia del Cinema Italiano e dell'Accademia europea del cinema, nonché presidente delle Giornate degli Autori e membro del Consiglio di Gestione della Siae.

Le reazioni

"Un professionista e un uomo che ha fatto della ricerca e del racconto della verità la sua cifra stilistica”. Ricorda così Andrea Purgatori Lucia Borgonzoni, Sottosegretario alla Cultura. “Portano la sua firma pagine di giornalismo che rimarranno scolpite e che saranno da esempio per i giovani che aspirino a calcarne le orme. E devono tantissimo al suo lavoro e al suo sguardo acuto anche il mondo della televisione e del cinema”. Aggiunge Borgonzoni: “Andrea Purgatori se ne va, lasciando un grande vuoto. Ne sentiremo la mancanza".

Elly Schlein, segretario del Pd, esprime “esprimere anche a nome di tutta la comunità democratica il mio profondo cordoglio” e ricorda Purgatori come “grande giornalista che ha legato il proprio nome a importanti inchieste sul terrorismo e la criminalità. Ricordo la passione civile e la costanza con le quali ha seguito per 43 anni, fino alla fine, le indagini per la strage di Ustica. È riuscito a dare un contributo enorme alla battaglia per la verità, che oggi più che mai dobbiamo far proseguire. Ai suoi familiari, ai colleghi e agli amici vanno le nostre condoglianze".

Scrive su Twitter Roberto Gualtieri: "Apprendo con grande tristezza della scomparsa di Andrea Purgatori, autore, sceneggiatore ma soprattutto un giornalista coraggioso e determinato, che ha speso la sua vita per far luce su numerosi misteri italiani. Un abbraccio affettuoso alla famiglia e a tutti i suoi cari".

Tra i primi a ricordare l’amico scomparso Corrado Guzzanti che su Instagram lancia una stories con un’immagine di ‘Fascisti su Marte’. Sul profilo un post con la foto in bianco e nero di Purgatori: “Un abbraccio a tutti quelli che gli hanno voluto bene. E sono tantissimi”. 

Il senatore Pier Ferdinando Casini ricorda “con commozione Andrea Purgatori, una delle espressioni migliori del nostro giornalismo, esempio di testimonianza professionale e di un approfondimento investigativo che ha fatto scuola in molti giovani professionisti. Penso che sia giusto nei prossimi anni ricordarlo come merita, in primo luogo nella sua città natale, Roma". 

“Chi l'ha visto fino a poche sere fa analizzare in tv i guasti della guerra, gli orrori della mafia, i drammi di un'epoca contraddittoria come la nostra, - dice il direttore della “Strada degli Scrittori”, Felice Cavallaro - rimane addolorato e incredulo alla notizia della scomparsa”.