Il ritorno delle preoccupazioni per le mosse per la Fed e i segnali di deflazione in Cina, accompagnati dal calo di import ed export, pesano sulle Borse asiatiche, tutte in rosso, mentre anche in Europa i future puntano su un avvio negativo dei listini. Tokyo cede lo 0,5%, Shanghai lo 0,7%, Shenzhen lo 0,8,%, Sydney lo 0,6% mentre soffrono Seul e Hong Kong, in calo rispettivamente dell'1,5% e del 2,3%. Ieri i dati sull'inflazione americana, ferma a settembre al 3,7%, hanno riacceso i timori per un nuovo rialzo dei tassi prima della fine dell'anno, mentre nella notte i prezzi al consumo in Cina sono rimasti invariati anno su anno e quelli alla produzione sono scesi del 2,5%. I contratti swap hanno registrato le novità americane aumentando dal 30 al 40% le probabilità di un'altra stretta di 25 punti base negli Usa, dove oggi Jp Morgan, Citigroup, Blackrock e Wells Fargo apriranno la stagione delle trimestrali e dove i future su Wall Street sono al momento poco mossi. I Treasury, che ieri sono balzati sopra il 4,7%, in mattinata quotano attorno al 4,65%. Non hanno aiutato i mercati a riacquistare fiducia neppure le indiscrezioni, riportate da Bloomberg, circa il possibile varo di un fondo statale cinese con il compito di stabilizzare il mercato azionario. Sul fronte energetico intanto torna a salire il petrolio, con il Wti che guadagna lo 0,9% a 83,82 dollari al barile, mentre tira il fiato il gas che, dopo il rally di ieri, cede il 2,7% ad Asterdam, mantenendosi comunque sopra i 50 euro al megawattora. In Europa a metà mattinata sono attesi i dati sulla produzione industriale dell'eurozona mentre dagli Usa nel pomeriggio arriverà l'indice dell'Università del Michigan. Sul fronte delle banche centrali parleranno il membro del board della Bce, Joachim Nagel, e la presidente, Christine Lagarde.
Ultima oraBorsa: l'Asia in rosso con i timori sulla Fed e la Cina