Sabato 4 Maggio 2024

Zac che Sarri, Mou perde il derby Champions

Follia Ibanez: lascia la Roma in 10 al 32’, poi il gol di Zaccagni decide tutto. Sicuri che la strategia di Josè sia giusta? Napoli, marcia trionfale

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NAPOLI

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Primo tempo: 0-2

(3-4-2-1): Milinkovic-Savic 6; Gravillon 5 (9’ st Djidji 6), Schuurs 5.5, Rodriguez 6; Singo 5 (30’ st Aina sv), Linetty 5 (9’ st Ilic 6), Ricci 6.5, Vojvoda 5.5 (9’ st Buongiorno 6); Radonjic 6, Vlasic 5.5 (40’ st Seck); Sanabria 5.5. Allenatore: Juric 5.

NAPOLI (4-3-3): Meret 5.5; Di Lorenzo 6.5, Rrahmani 6 (27’ st Ostigard 6), Kim 6.5, Olivera 6.5; Anguissa 6, Lobotka 6.5 (39’ st Gaetano sv), Zielinski 6.5 (21’ st Ndombelé 6.5); Lozano 6.5 (21’ st Elmas 6), Osimhen 7.5 (27’ st Simeone sv), Kvaratskhelia 7. Allenatore: Spalletti 7.

Arbitro: Marchetti di Ostia Lido 6.

Rete: 9’ pt Osimhen, 35’ pt Kvaratskhelia (rig); 6’ st Osimhen, 23’ st Ndombelé.

Note: ammoniti: Gravillon, Ndombelé. Angoli: 5-4 per il Torino. Recupero: 1’; 2’.

"Si diceva che avremmo avuto problemi dopo la sosta, ci sono state trasmissioni mirate perché dovevamo essere quelli che subivano le maggiori difficoltà dopo il Mondiale... Non è stato così, le hanno subite gli altri...". Chissà quanto tempo era che Luciano Spalletti voleva togliersi questo sassetto. E ha ragione, perchè il pallido refrain delle squadre di Big Luciano che calano dopo Natale - detto che non è esattamente così - lo ha accompagnato fino allo sfinimento. E invece, a 11 partite dal termine della stagione il Napoli continua a mantenere il suo abissale vantaggio. E gioca con un entusiasmo alle stelle anche per le imprese in Champions e una bellezza che mai è stata scalfita da scorie, fatica, pressione e il rischio di dover comandare senza lo straccio di una inseguitrice credibile. E, se da una parte c’è l’abisso con la classifica che racconta come lo scudetto arriverà ben prima del 4 giugno, dall’altra c’è un altro assolo. Quello di Victor Osimhen a segno due volte nella perfetta partita di Torino e in testa alla classifica dei cannonoieri con 21 gol e sette lunghezze di vantaggio su Lautaro Martinez - unico bomber delle big in doppia cifra, il che la dice lunga sulla stranezza di questa stagione - fermo a 14 reti. A segno anche Kvara e Ndombele, per completare una festa del gol che conferma come quest’anno non ce ne sia davvero per nessuno.