Martedì 30 Aprile 2024

Wiggins choc: "Molestato da un allenatore Avevo 13 anni e ne risento ancora"

L’infanzia difficile del pluricampione olimpico e mondiale inglese "Violento anche il mio patrigno"

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Un’infanzia in salita, quella vissuta da Bradley Wiggins (nella foto), tra un padre che abbandonò la famiglia quando lui era piccolo ed un patrigno "piuttosto violento". "Penso che andare in bicicletta sia stata la reazione a tutte queste avversità". Una passione che nemmeno le molestie sessuali subite da un allenatore, quando aveva 13 anni, riuscirono a spegnere. È stato lo stesso Wiggins, oggi 41enne, a svelarlo in un’intervista a Alastair Campbell, editorialista di Men’s Health UK e già spin doctor di Tony Blair. Nato a Gand, in Belgio, e cresciuto a Londra, Wiggins ha vinto cinque medaglie d’oro in quattro edizioni dei Giochi (Atene, Pechino, Londra e Rio), sei mondiali su pista, oltre al Tour de France nel 2012, che gli valse anche il titolo di baronetto del Regno assegnatogli dalla Regina Elisabetta in quanto primo britannico a trionfare in quella gara. Poi, nel 2016, il ritiro. "Sono stato molestato da un allenatore quando ero giovane, avevo circa 13 anni, e non l’ho mai completamente accettato" racconta Sir Wiggins, senza fare il nome dell’aggressore. Un’esperienza che "ha avuto un impatto su di me da adulto... ora l’ho seppellito". Nell’intervista Wiggins parla anche del padre Gary, australiano, campione europeo su pista nel 1984, morto nel 2008 in una rissa durante una festa. "Ci ha lasciato quando ero piccolo. Lo incontrai per la prima volta quando avevo 18 anni. Abbiamo riacceso una sorta di relazione, ma quando fu assassinato non ci sentivamo da due anni. Era il mio eroe. Volevo mettermi alla prova con lui. Era un buon ciclista – racconta Wiggins – ma era un talento sprecato. Era un alcolizzato, un maniaco depressivo, piuttosto violento e all’epoca prendeva molte anfetamine e droghe". Ma anche la figura che lo sostituì non gli ha lasciato bei ricordi: "Il mio patrigno era piuttosto violento con me, era solito darmi del gay perché indossavo indumenti di lycra e cose del genere. Volevo solo uscire da quell’ambiente. Sono diventato così isolato. Sono stato un adolescente piuttosto strano per molti versi e penso che andare in bicicletta sia stata la reazione a tutte queste avversità".