Martedì 30 Aprile 2024

Bomba carta in Torino-Juventus, il pm: "Forse è esplosa in mano ai granata". La polizia: "Lanciata da tifosi bianconeri"

Ipotesi contrastanti sull'ordigno che ha causato 11 feriti in curva, ma i filmati della polizia inchioderebbero gli ultras della Juve. Il Giudice sportivo rimanda ogni decisione. Tavecchio chiede incontro ad Alfano. Malagò: "Sono stanco, servono sanzioni fuori dall'ordinario"

Bomba carta in curva del Torino (Ansa)

Bomba carta in curva del Torino (Ansa)

Torino, 27 aprile 2015 - La bomba carta esplosa ieri durante il derby Torino-Juventus che ha ferito dieci persone in 'curva Primavera' è stata lanciata dai tifosi della JuventusLo ha confermato la Polizia dopo aver visionato i filmati delle telecamere dell'Olimpico.

Sembra essere smentita dunque l'ipotesi iniziale del pm Andrea Padalino secondo cui l'ordigno sabbe stato confezionato sul posto dagli stessi sostenitori granata rimasti feriti.  "Qualcosa deve essere andato storto - le parole del pm riportate dall'edizione online di Repubblica Forse la bomba è stata incautamente incastrata sotto un seggiolino e ha quindi proiettato schegge ovunque, forse era di per sé confezionata male. Ma non si vede, nelle immagini, alcun oggetto scagliato in quel momento dagli juventini, tanto meno una bomba carta che avrebbe potuto scoppiare tra le mani di chi la lanciava o durante il volo".

GIUDICE SPORTIVO - Intanto, visti i dubbi su chi abbia lanciato il petardo, il giudice sportivo della serie A, Gianpaolo Tosel,  ha rinviato la decisione sui fatti e ha chiesto un supplemento di indagine alla procura federale, in particolare con l'uso di immagini tv.

TAVECCHIO CHIEDE INCONTRO AD ALFANO - La Figc, su proposta del presidente Carlo Tavecchio, ha deciso di richiedere un incontro urgente al ministro del'Interno, Angelino Alfano, per affrontare tutte le problematiche relative alla sicurezza dopo i fatti occorsi nel corso del derby di Torino. A dirlo lo stesso numero uno della Federcalcio al termine del consiglio federale. "Parteciperemo con una delegazione composta da tutte le componenti - dice - l'obiettivo è quello di cercare di capire attraverso un nuovo protocollo d'intesa cosa vogliamo proporre di nuovo o come applicare l'esistente in maniera efficace. Quelli di Torino sono fatti che ritengo gravissimi, se solo si pensa che in questo Paese si entra con una bomba carta in uno stadio. Inutile invocare provvedimenti di sanzione - aggiunge il numero uno federale nella conferenza stampa seguita al consiglio Figc - se la nostra comunità non ha già in sè sanzioni efficaci per questi reati significa che siamo un Paese che non è in grado di difendersi dalla delinquenza. Se questo soggetto fosse andato in Piazza San Pietro davanti all'udienza del Papa e avesse tirato una bomba carta, sarebbe già in carcere da tempo. Questo non è tifo, è delinquenza pura. E va combattuta con i mezzi del codice penale e con le sanzioni previste dal codice penale con la certezza della pena". 

MALAGO' - Dura la reazione del presidente del Coni, Giovanni Malagò: "Sono stanco. Le sanzioni del giudice sportivo non sono sufficienti a fare cambiare l'atteggiamento di alcuni signori. Dobbiamo assolutamente andare in linea con le disposizioni legislative assunte dal governo Thatcher contro gli hooligans. Servono sanzioni fuori dall'ordinario. Altrimenti chi paga dazio è il Paese. Con il ministro Alfano ci siamo sentiti ieri sera e mi ha detto che a breve ci sarà un incontro ufficiale con il mondo del calcio - ha aggiunto a proposito di un suo possibile incontro con il ministro dell'Interno in vista di nuove misure di sicurezza - Dal giorno in cui sono stato eletto ho sempre sostenuto che bisogna adottare rimedi e sanzioni fuori dall'ordinario. Negli ultimi tempi il giudice sportivo ha dato una serie di sanzioni molto forti, non so cosa altro si può fare. Da diversi mesi i problemi erano fuori dallo stadio, ora siamo ritornati ad avere problemi all'interno". Secondo il numero uno dello sport italiano "servirebbero impianti di nuova generazione per un'identificazione immediata, e un giudice che sappia processare per direttissima questi responsabili".

LA UEFA - Forte anche la condanna della Uefa, arrivata per bocca del segretario generale Gianni Infantino: "Il primo sentimento è di tristezza ma deve essere una domenica da cui ripartire con una politica di tolleranza zero, con misure veramente importanti per sradicare la violenza dal calcio una volta per tutte - le sue parole ai microfoni de La Politica nel Pallone - In Italia esistono già delle leggi ma gli atti di violenza continuano. Penso che adesso bisogna darsi una mossa e cercare di focalizzarsi sui violenti, non serve a niente fare delle leggi e avviare delle procedure che impediscono alle persone pacifiche di andare allo stadio, bisogna riconoscere e isolare i violenti, metterli fuori dallo stadio, mandarli in galera per un po', ci sono esempi in Europa di misure che sono efficaci. In Inghilterra, dal 2001, sono state identificate ed escluse 19mila persone, per cui è possibile farlo e le persone che hanno la forza di agire contro le frange violente del tifo vanno incoraggiate", il riferimento agli esempi di Lotito e Pallotta.