Martedì 30 Aprile 2024

Cecchinato, domani c'è Thiem. "Vi stupirò ancora"

Marco alla vigilia della semifinale del Roland Garros 2018: "Non ho dormito tutta notte. E pensare che da piccolo volevo diventare il nuovo Kakà. E' stato mio cugino Francesco, ex della Vinci, ad avviarmi al tennis. Le fan? Ho tranquillizato Gaia, Cecchinato-Thiem, quando e dove vedere la semifinale del Roland Garros

Marco Cecchinato (Ansa)

Marco Cecchinato (Ansa)

Parigi, 7 giugno 2018 -  L'uomo del giorno è Marco Cecchinato che da n. 72 e quasi ko al primo turno, troneggia su tutti i media francesi con le sue foto. In particolare quella che lo vede disteso ebbro di gioia sul Suzanne Lenglen dopo il quarto matchpoint contro Djokovic trasformato con un passante di rovescio che "sembrava non atterrare mai!".

Cecchinato-Thiem, quando e dove vedere la semifinale del Roland Garros

Marco, perché il tennis? Quando hai capito che poteva essere uno sport nel quale avresti potuto dire la tua? "Ho cominciato intorno ai sette anni, grazie a mio cugino Francesco (ex fidanzato ed ex coach di Roberta Vinci; n.d.r) e a mio zio Gabriele (dirigente palermitano nel tennis), fino a 12 anni giocavo anche a calcio, poi ho dovuto decidere. Il mio sogno era diventare un calciatore, il mio idolo Kakà nel calcio, Safin nel tennis… ".

Non una scelta banale andare a 16 anni, per un ragazzino siciliano, ad allenarsi vicino Bolzano, n Alto Adige dove si parla quasi più il tedesco… "Ha deciso mio cugino Francesco, poi ho deciso io, con l’ok dei genitori che mi hanno lasciato decidere. A portarmi a Caldaro da Sartori è stato mio cugino Francesco… ".

Come ti ha convinto? "Lui per me è un fratello, è stato uno dei primi a credere in me, credeva che io potessi diventare qualcuno e ha voluto portarmi da Sartori. Pensava che fosse il posto migliore per farmi crescere prima come persona e come tennista".

E come l’hai vissuto quel passaggio da ragazzo di mare? "E’ stato difficile. Vivevo da solo, a 17 anni, ero abituato a svegliarmi con il sole, con il mare, con il cielo sereno, a Caldaro mi svegliavo con la nebbia, la neve, il freddo, ma adesso ne è valsa la pena per tutti i sacrifici che ho fatto".

Quando hai sentito che stava cambiando qualcosa, la mentalità? "Non è stato in un match, ma in un periodo di 4 settimane, e soprattutto al momento della preparazione, perché lì mi sono messo in gioco, ho sempre dato il 100 per 100, pensavo che potesse essere l’anno della svolta, volevo dare tutto, dietro questi risultati c’è tanto lavoro. Il periodo della preparazione è fondamentale per mettere benzina dentro e fare una stagione positiva. Poi ovviamente vincere i match aiuta, e così la fiducia. C’è poi stata convinzione, determinazione, consapevolezza".

Due giorni per preparare la semifinale con Thiem. Un vantaggio o un periodo difficile da gestire? "Ero abituato a un giorno solo, ma due giorni fanno bene per un recupero. Sto giocando tanto, per la prima volta 3 su 5, tanti match difficili, tante emozioni, tanta pressione. ecupero. Ancora il mio Roland Garros non è finito. Ieri notte non ho praticamente dormito. Sto realizzando quel che sto facendo, ma voglio crederci fino in fondo".

Tutte quelle nuove fans? Pensi di saper gestire questa sbornia mediatica? "Ho persone brave al mio fianco che mi stanno aiutando a gestire tutto. Video, interviste, messaggi, tante cose nuove… come incontrare Safin, stringergli la mano, ricevere i suoi complimenti, verrà a vedermi, lui che è stato n.1 del mondo. Quanto alle fans, ho già tranquillizzato la mia fidanzata Gaia. Le ho detto: è tutto come prima".

Quando ieri e oggi ti sei rivisto in tv, nelle fotografie, che ti è venuto in mente? "Beh quel passante che non atterrava veramente mai! Mi sembrava impossibile che quella palla potesse entrare… ".

Thiem sarà tuo avversario in semifinale… lo hai battuto in un future… "Sono passati cinque anni, era un future, questa è una semifinale Slam, il palcoscenico è ben diverso. Entrerò in campo determinato, come in ogni match. Convinto di poter fare una buona figura. E perché no?".

Che cosa infilerai di strano nella valigia del tuo coach Vagnozzi stavolta? Ride... "Gli metto dentro qualche bagnoschiuma… gli appesantisco la valigia!".

Messaggi da italiani? "Sì da tanti, Fognini, Pennetta, Errani, Vinci, risponderò con calma a tutti. Barazzutti mi ha fatto i complimenti… ".

Come giudichi il tuo gioco? "E’ un tennis diverso, tante palle corte, tanti cambi di velocità, più aggressivo rispetto a prima, mi ha migliroato atnto, prima aspettavo l’errore dlel’avversario. La fiducia mi permette di prendere più punti a rete, faccio tanti più vincenti rispetto a prima. Forse mi sto avvicinando al livello dei top-player". 

Cronache e interviste su www.ubitennis.com

Cecchinato, Bertolucci emozionato. "Una meraviglia, può battere anche Thiem"