di Paolo Franci
C’è stato un tempo in cui gli allibratori guardavano all’Italia con uno sguardo un po’ così. Sì, bella squadra e gioca bene. Sì, sono imbattuti da una vita ma quante big hanno incontrato? Sì, forti e pieni di entusiasmo ma... E così i bookmaker, italiani o esteri che siano, quest’Italia l’hanno sì considerata, ma abbighliata al massimo da outsider. Si narra che qualcuno abbia raccontato a Mancini come gli allibratori gli avessero messo cinque o sei squadre davanti nelle quote a vincere l’Europeo. E pare che lui abbia sfoderato un ghignetto dei suoi. Quello che faceva in campo prima di una magia. Siamo andati a guardarle queste quote - abbiamo scelto un bookmaker internazionale, Planetwin365 - per capire bene. E infatti, alla vigilia del torneo l’Italia eraa 10 volte la posta, dietro a Francia, Inghilterra, Belgio, Germania e pure la brutta Spagna di Luis Enrique.
Appena 180 minuti e sei gol dopo, la Francia è ancora la favorita a 5,35, ma l’Italia è lì, in zona Mbappè-Benzema a 6,50. Cioè come ha detto il Mancio: "Francia favorita? Può succedere di tutto". Lesti, gli allibratori si sono messi a specchio col ct. Cioè, le uniche due squadre che fin qui hanno davvero impressionato sono l’Italia e la gang di Deschamps. E il testacoda nella considerazione degli allibratori e della platea internazionale, è la diretta conseguenza di due prestazioni meravigliose. Costruite come?
La filosofia di gioco. Il coraggio di fare sempre la partita. Gli schemi al servizio del talento e non il contrario. Quel talento che Mancini è andato a cercare con lo scalpellino da archeologo laddove lo vedeva solo lui.
Il gruppo. Lo straordinario lavoro di coinvolgimento con i giocatori: non c’è azzurro che si senta davvero una riserva. L’ha detto il Mancio: "Ho 26 titolari e ne devo scegliere 11". E infatti, guarda caso, i migliori sono Locatelli, Berardi, Spinazzola. Nessuno dei tre fino a poco tempo fa era nell’undici titolare.
La difesa. Pazzesca. Sperando che Chiellini recuperi rapidamente - ha accusato una contrattura e c’è ottimismo addirittura di recuperarlo per gli ottavi - Acerbi accanto a Bonucci rappresenta una garanzia. Non è un caso che proprio il laziale non abbia fatto rimpiangere Chiello nel lungo periodo di assenza per infortunio. E poi ci sono i record, con la difesa che non prende gol da 965 minuti, a un passo ormai dal record di Dino Zoff, 1142 minuti. E Donnarumma, fin qui, ha parato pochissimo.
L’uno contro uno. Fateci caso: nessuno ha così tanti uomini in grado di puntare ’secco’ l’uomo: Berardi, Chiesa, Insigne, Bernardeschi, Spinazzola, giusto per fare qualche nome. Quante squadre hanno così tanti giocatori che possono creare superiorità? E a ognuno dei ragazzi da ’one to one’ il Mancio chiede di provarci e spesso, con coraggio.
Il centravanti. Questo è l’ultimo capolavoro di Mancini.A forza di cercare un’alternativa che non è arrivata, alla fine è riuscito a ’scolpire’ Immobile e a stimolarlo nella concorrenza con il Gallo. E Ciro sta ripagando come abbiamo visto.