Italo Cucci
Ho sempre pensato che Lukaku l’abbia inventato Conte. Ricordate quel viaggio dell’Inter in Asia quando il neo panchinaro nerazzurro incontrò Romelu ancora dell’United, lo salutò affettuosamente e chiese a Zhang di regalarglielo? "Lo volevo già alla Juve quando era ancora del West Bromwich… " confessò l’Antonio, invaghito di un calciatore-progetto, come capita ai grandi allenatori (un esempio? Helenio-Suarez). Progetto fu. E vittoria. In contropiede. Ecco perché l’altra sera, vedendo Lukaku praticamente inutilizzato, almeno rispetto a quello dell’Inter, ho pensato che il Chelsea poteva spendere anche duecento milioni, per riaverlo, ma diventava inutile se non si spiegava a Tuchel cos’è il contropiede e che Romelu era diventato grande perché aveva imparato a giocare davvero non a Londra o a Manchester ma a Milano. All’italiana.
Ed ecco improvvisamente anche la critica cosiddetta progressista, estetista, adanista scoprire che la Juve è grande, Allegri il suo profeta, Federico Chiesa il suo eroe, il guerriero contropiedista che all’improvviso è stato eletto - anche con sensi di colpa - il miglior bomber d’Europa. Anche se… Anche se non a tutti è andata giù quella manovra italianista (mai dire catenacciara!) che Allegri ha escogitato perché l’ha nelle corde dalla nascita (in panchina).
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