Italo Cucci
Si chiama Juventus. Gioventù. Ogni anno mi toglie un anno. Elisir di lunga vita. Potrei partire da lontano, dalle festicciole di Villar Perosa. Ma lo spazio è tiranno e mi fermo a un anno fa. Quando la Signora indebitata era decisa a esitare Dybala per far quadrare il bilancio ronaldato. Per fortuna esitò, spinta da Sarri a serbare la Joya per vincere almeno lo scudetto e questo è l’unico vero merito attribuibile all’ex Comandante. Eliminato lui - e ogni pudore - ci riprovano, incalzati dal debito - dicevo - e dal crollo in borsa e dai dubbi di John Elkann, mentre Voce Catalogna Libera tramite Blogger Ignoto dice che l’Offerto ( al mercato) sarebbe Cristiano. Per ogni cosa che lo riguarda accetto solo suoi eventuali comunicati firmati CR7.
In realtà, poi, come ormai da anni - ecco perché ringiovanisco - stupisco e m’indigno anche solo per le voci di ripudio di Dybala, e non dico che sia timore per la Juve: mi disturba l’idea che il calcio italiano possa rinunciare a un Poeta, a un Dieci, a un Baggetto come se l’Inter, punta dal ritornato Zhang coi conti fatti da papà, dicesse che si può vendere Lukaku, l’altro che - con mia sorpresa, lo confesso - è diventato quasi un Fenomeno.
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