Giovedì 9 Maggio 2024

Il virus ferma B e Premier: la A per ora è salva

Rinviate le giornate dei cadetti del 26 e 29, in Inghilterra saltano altre gare. La massima serie in letargo trema per il ritorno del 6 gennaio

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Paolo Franci

Picchia duro, durissimo, il maledetto virus. E ancora una volta il pallone rischia di finire in ginocchio. Mentre la Germania chiude gli stadi al pubblico e qui da noi arrivano le mascherine FFP2 obbligatorie per gli eventi sportivi, oltre al divieto di cibo e bevande, si ferma la Serie B. Era nell’aria, dopo i tanti casi di contagio - la Spal conta venti positivi tra giocatori e staff- e due partite già rinviate, Benevento-Monza e Lecce-Vicenza, i cui recuperi sono previsti per il 13 gennaio. Ieri l’assemblea della Lega di B, a fronte dell’aumento dei casi di positività - in particolare per Ascoli, Pordenone, Monza, Lecce, Pisa, Como, Vicenza e Spal - ha deciso che non si giocherà nè a Santo Stefano nè il 29 sicembre. Nel frattempo la Salernitana registra il 4° caso di Covid e, annunciando il ricorso per il caso Udinese-Salernitana, ha di fatto congelato la decisione del giudice sportivo.

Il Covid picchia duro, si diceva e non solo da noi. Anzi, qui rispetto ad altri Paesi la situazione è ancora faticosamente sotto controllo. Non come negli Stati Uniti. Gli Usa sono martellati da casi di positività anche nello sport. L’hockey si è fermato fino al 27 dicembre. Nel football i Kansas City Chiefs si sono presentati in campo senza sette giocatori, tutti positivi al Covid e più di centocinquanta atleti risultano contagiati nella Nfl. L’Nba è ormai una farsa dopo le tante partite rinviate, alcune delle quali a pochi minuti dall’inizio con il pubblico in fila. E si moltiplicano i casi di positività (tra cui il nostro Gallinari), rinvii di partite e giocatori in quarantena. Portland Trail Blazers-Brooklyn Nets, in programma nella notte di Natale italiana e cioè fra venerdì e sabato è stata rinviata per i tanti positivi di New York, Stessa sorte era toccata a Brooklyn Nets-Washington Wizards. D’altra parte, lo stato di New York è in ginocchio, ha chiesto aiuto a Biden e viaggia con un drammatico +640% di contagi nell’ultimo mese.

L’ Nba sta valutando una possibilità che farà discutere e cioè schierare i giocatori positivi ma asintomatici evitandogli la quarantena. Ha spiegato Adam Silver commissario dell’Nba: "Ancora non siamo a questo punto. Però stiamo riflettendo. Forse possiamo dimostrare che c’è un modo in cui le persone possano andare avanti, riconoscendo ancora una volta che questo virus, sfortunatamente, diventerà parte delle nostre vite per il prossimo futuro". Convivere con il Covid perchè non si può fare altro? l’Nba ci pensa. E ha le sue ragioni, se si considera che le ricche organizzazioni sportive superano la perfezione con la percentuale di vaccinazione più alte del pianeta: l’hockey è al 99%, Nba al 97% e l’NFL al 95%.

Dall’altra parte del mondo, in Inghilterra, la Premier League è in ginocchio. Rinviate due partite del ’boxing day’ Liverpool-Leeds e Wolverhampton-Watford. Perchè? Il Leeds e il Watford sono decimati dal Covid. E così le gare saltate salgono a nove, mentre la Premier non pensa nè allo stop del campionato nè a quello per gli impegni di coppa, dopo il vertice dei proprietari dei club. Il Liverpool ha battuto il Leicester nei quarti di Coppa di Lega ai rigori con tre ’primavera’ in campo dal primo minuto e cinque in panchina per via dei casi di Covid. E Klopp chiede che la doppia semifinale con l’Arsenal sia giocata con una sola partita secca: "Penso da anni alla salute dei dei giocatori e ne parlo da anni, ma nessuno mi ascolta". E il suo capitano Jordan Henderson rincara: "Della nostra salute non frega nulla a nessuno, che vergogna".