Venerdì 10 Maggio 2024
DORIANO RABOTTI
Sport

I fenomeni azzurri adesso vogliono il mondo

Italvolley fantastica, cancellata la Slovenia: stasera alle 21 la finale per il titolo iridato contro la Polonia e tutti i suoi tifosi

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ITALIA

3

SLOVENIA

0

(25-21, 25-22, 25-21)

ITALIA: Galassi 5, Giannelli 2, Michieletto 9, Anzani 7, Romanò 14, Lavia 15, Balaso (L), Recine, ne Sbertoli, Bottolo, Russo, Pinali, Mosca, Scanferla (L). All. De Giorgi.

SLOVENIA: Urnaut 10, Kozamernik 4, T. Stern 1, Czebulj 16, Pajenk 5, Ropret 1, Kovacic (L), Mozic 11, Stalekar, Vincic, ne Gasparini, Koncilja, Klobucar, Z. Stern. All. Cretu.

Arbitri: Cespedes, Alrousi.

di Doriano Rabotti

I nuovi fenomeni sono già qui, e lo diciamo prima della finale che stasera alle 21 assegnerà il titolo mondiale della pallavolo. Comunque vada a finire la partita contro la Polonia che di mondiali ha vinto gli ultimi due, stiamo assistendo a qualcosa di epocale, che somiglia davvero all’alba dell’era Velasco.

De Giorgi ha imparato da lui, ma sta completando un capolavoro facendo esattamente il contrario: tanto il suo maestro aveva gasato a parole un gruppo abituato a perdere sempre, trasformandolo in una squadra leggendaria, quanto Fefè ha convinto i suoi che ’non si può fare’ è un’espressione che appartiene solo a chi cerca delle scuse per il proprio insuccesso. E così 24 anni dopo l’Italia torna in una finale mondiale.

C’è stato un attimo, che in realtà è durato un’ora e mezza, in cui il dubbio c’è venuto: ma siamo sicuri che i giovani siano quelli in maglia azzurra? Perché non è la prima volta, ma non è neanche un segnale da sottovalutare: i ragazzini di De Giorgi si sono mostrati già maturi abbastanza per affrontare una sfida come quella di ieri con una tranquillità disarmante. De Giorgi ne ha fatto una cifra precisa nella comunicazione ai suoi, ma evidentemente il messaggio è stato recepito benissimo.

In un mondo che ci sta obbligando a scoprire il risparmio di energia, gli azzurri sono dei testimonial ambulanti di concretezza. Magari oggi potranno anche perdere contro tutto il palazzetto e contro una Polonia che, spinta dai suoi tifosi, gioca proprio nel modo opposto, tanta carica e volume a palla, adrenalina fin troppa. Ci sbaglieremo, ma oltre che per i cinque set che ieri i biancorossi di Nikola Grbic hanno impiegato per domare la resistenza del Brasile, è possibile che questo dispendio di energie nervose possa farsi sentire, oggi.

L’Italia da questo punto di vista arriva apparentemente riposata alla sfida che vale il mondo, ed è un paradosso che ci rende tutti felici. In campo si può vincere e si può perdere, ma questi ragazzi non sprecano una goccia di sudore ad inseguire alibi o scuse, sono bravi come marpioni a resettare dopo ogni scambio, e anche quando subiscono filotti di punti è solo per ragioni tecniche, non è perché vadano in barca. E’ che ci sono gli avversari.

La pallavolo è uno sport bastardo, sul piano mentale. Se non sei centratissimo non puoi vincere: dal primo all’ultimo pallone, ieri, Giannelli e compagni hanno avuto la calma ferocia di chi vuole scrivere la storia.

Ne riparliamo stasera.