Domenica 5 Maggio 2024

C’è tanto Inzaghi nell’exploit di Calhanoglu

Inter: come alla Lazio con Luis Alberto, il tecnico esalta chi gioca in questo ruolo. Intanto il Napoli strapazza Sarri e resta solo in vetta

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di Mattia Todisco

Una storia fatta di "se". Un matrimonio fulmineo, tra l’Inter e Hakan Calhanoglu, per ora felice guardando da ambo le parti. Fino a giugno scorso non c’era nulla che lasciasse presagire un passaggio in nerazzurro, tanto più che il turco era sì in scadenza di contratto, ma con l’altra squadra della città. L’Inter aveva un giocatore di qualità nel ruolo di mezzala sinistra e veniva anche da una seconda metà di stagione ad altissimo livello. Il destino ha voluto che Christian Eriksen non potesse proseguire, almeno per ora e chissà in futuro, il cammino con i campioni d’Italia. C’era da prendere una decisione veloce, dopo il malore accusato dal danese contro la Finlandia. Inzaghi, fresco di approdo a Milano, ha fatto il suo nome: Calhanoglu. Accordo trovato in breve e la casella si è riempita. Negli anni scorsi alla Lazio, il gioco del tecnico ha permesso a chi giocava nelle stesse zolle di brillare (vedi Luis Alberto) e oggi lo stesso sta accadendo all’interista, che pure fino a pochi mesi prima giocava con un modulo diverso (4-2-3-1) e mansioni da trequartista. Quattro gol in campionato, quanti tutti quelli che aveva segnato lo scorso anno nello stesso torneo. Da tre gare consecutive va a segno, due volte su rigore in partite cruciali contro Milan e Napoli e uno con un bolide rasoterra dalla distanza a Venezia. Solo l’imprendibile Messi ha segnato più volte di Calhanoglu da fuori area negli ultimi otto anni, considerando i top 5 campionati europei: 61 l’argentino, 26 il turco. Non ci sono dubbi sul fatto che si tratti di un titolare, nelle idee di Inzaghi. Lo dicono le 12 presenze in campionato, le 3 in Champions, il fatto che sia rimasto fuori praticamente solo quando doveva riprendersi da una contusione subita con la nazionale o per prendere fiato dopo un prolungato utilizzo. Inzaghi non ha giocatori con le stesse caratteristiche. Quando non ha potuto o voluto schierare l’ex rossonero ha puntato su Vidal oppure ha spostato Barella da destra a sinistra. Elementi che hanno altri punti di forza. La qualità di Calhanoglu gli serve. È l’uomo a cui sono affidati i calci piazzati, dalla bandierina ha già regalato tre assist in una squadra che ha centrato il bersaglio sette volte su corner, potendo sfruttare gente di grande stazza e tempismo, con tiratori abilissimi (Dimarco e Brozovic quando il turco non c’è). Vista dai tifosi, ovviamente, la stagione di Calhanoglu ha anche il sapore campanilistico del giocatore strappato ai rivali cittadini. Una scelta che, come dimostra il recente derby, i sostenitori rossoneri non hanno preso benissimo.