Mercoledì 8 Maggio 2024

Dal Pino: "Stadi aperti al 100% con il pass. Servono misure per aiutare i club"

Il presidente della Lega Serie A ha lanciato un vero e proprio grido d'allarme alle istituzioni

Paolo Dal Pino (ANSA)

Paolo Dal Pino (ANSA)

Roma, 30 luglio 2021 – Quasi due anni di pandemia e stadi chiusi hanno messo in ginocchio sul piano finanziario i club della Serie A di calcio. Un concetto espresso più volte da tutti i vertici del mondo del pallone nostrano e ribadito anche quest’oggi dal presidente della Lega Serie A Paolo Dal Pino, che a margine del consiglio di lega ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme, sottolineando la necessità di interventi istituzionali per venire incontro ai club: “Essendo consapevoli delle grandi sfide che attendono il Governo, nei colloqui intercorsi abbiamo fatto presente alle istituzioni la situazione di crisi di liquidità nel calcio professionistico generata dall’emergenza sanitaria e le misure restrittive conseguenti. Per questo abbiamo poi sottolineato la necessità di la necessità di misure e interventi dettagliati nella comunicazione odierna della FIGC, che servono a risollevare un settore che può invece contribuire molto al rilancio del Paese da un punto di vista economico e sociale”.

La riapertura degli stadi

Tra i nodi più importanti da sciogliere c’è quello della riapertura degli stadi. Così come fatto pochi giorni fa dal presidente della FIGC Gravina, Dal Pino ha rimarcato l’insoddisfazione del mondo del calcio con una possibile riapertura degli stadi con una capacità al 50% e proposto invece una riapertura totale ma solo per chi è provvisto di "green pass": “Sono in corso dei colloqui per provare a modificare il decreto che prevede la riapertura al 50% e un distanziamento di almeno un metro. Confermiamo la richiesta di avere nei nostri impianti il 100% della capienza con green pass, in subordine riteniamo ci siano le condizioni per avere da subito una capienza effettiva al 50% con sedute a scacchiera in sostituzione del metro di distanza che determina una fruizione inefficiente delle strutture”. Ora la palla passa alle istituzioni.

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