Domenica 5 Maggio 2024

Sentenza Juventus, perché ora la penalizzazione di 15 punti è più lontana: i due scenari

L'assist del procuratore generale Taucer: “Serve un nuovo giudizio”. I legali del club bianconero chiedono l’annullamento. Domani il verdetto

Roma, 19 aprile 2023 – La Juve spera. In attesa della sentenza del Collegio di Garanzia presso il Coni che arriverà domani, mentre fluttua nell’aria un cross perfetto del procuratore generale dello sport Ugo Taucer. Eccolo: “Rispetto all’applicazione dell’articolo 4 (slealtà sportiva), temo che ci sia infondatezza rispetto ai punti comminati alla squadra e che ci sia una carenza che auspico sia valutata in un nuovo giudizio”.

I legali della Juventus
I legali della Juventus

Bum. In pratica, chiede di reinviare la sentenza alla Figc per un nuovo esame. Lo stesso Taucer ha però considerato il lavoro del capo della procura federale Giuseppe Chinè "corretto”, così come è convinto che le argomentazioni portate in aula dalla task force legale juventina non colgano “nel punto, io riterrei di confermare ipotesi accusatoria”. Tradotto: per Taucer l’impianto accusatorio regge, ma non la proporzione tra i 15 punti comminati alla Juventus rispetto alle motivazioni fornite in base all’articolo 4 del codice - “slealtà sportiva“, sulla quale si basa la penalizzazazione - che nel corso del dibattimento le difese attaccheranno da diverse prospettive,con l’intento di demolirlo. Chiaro il tentativo: l’eventualità di fatto annullerebbe la sanzione in punti, riportando lo scenario nell’ambito del’articolo 31 del codice (illecito amministrativo) e dunque di di una forte ammenda pecuniaria.

L’assist del procuratore generale però, non è una sentenza, intendiamoci. Il Collegio di Garanzia in camera di consiglio da oggi pomeriggio, può ancora decidere diversamente, anche se a questo punto riesce difficile immaginare che le toghe del Collegio possano confermare la sanzione di 15 punti, ma l’orientamento - vista anche la posizione di Taucer - potrebbe anche essere quello della ’terza via’ e cioè reinvio del procedimento alla Corte d’Appello della Figc per un riesame della sentenza, con nuovo giudizio e nuove motivazioni. La mossa di Taucer indica anche la volontà di chiamare nuovamente sulla scena il capo degli 007 federali, il procuratore Chinè, così da evitare di sostituirsi a lui nel sostenere un impianto accusatorio valido su otto punti, dei nove attaccati dalle difese, ma non su quello che riguarda l’articolo 4.

E non bisogna dimenticare che nel secondo processo sportivo alla Juve per il caso plusvalenze istruito per revocazione del precedente provvedimento (assoluzione), Chinè aveva chiesto 9 punti di penalizzazione e, a sorpresa, la Corte aveva inasprito la pena fino agli ormai famosi 15 punti.

La Juve, con i suoi legali, ha paragonato l’operato della Corte d’Appello ad una "nave che procede senza nessuno al timone, prossima al naufragio e sballottata in una tempesta di errori”. Gli avvocati contestano la “sentenza piena di errori, e ne chiediamo l’annullamento. I nostri non sono cavilli, formalismi, ma lamentiamo violazioni basilari”, poi hanno picchiato duro sull’inammissibilità della revocazione, sottolineando come non ci siano reali prove “nelle carte di Torino sul fatto che il valore dei giocatori sia stato gonfiato”.

Anche perché “non esistono plusvalenze fittizie se non esiste un metodo di individuazione delle medesime”. E hanno martellato anche sulla condanna per “sistema fraudolento” che non era nelle contestazioni sportive iniziali, ma ’soltanto’ “tesi dei pm di Torino”. E adesso cosa succede? L’ipotesi più accreditata è che, accogliendo in parte le tesi dell’accusa, il Collegio possa annullare la sentenza delle toghe Figc con reinvio per la rimodulazione del giudizio. Oppure chiedere soltanto di rendere più esaurienti le motivazioni per il -15 (più difficile). Siamo nel campo delle ipotesi ovviamente, in attesa - è il caso di dirlo - dell’ardua sentenza.