Giovedì 16 Maggio 2024
GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
Calcio

Napoli, Jorginho unica nota lieta nel naufragio dell'Italia

Buona la prova del play azzurro, autore di una prima frazione da applausi. Poi a San Siro si spegne la luce e Russia 2018 diventa un'utopia

Jorginho in azione in Italia-Svezia

Jorginho in azione in Italia-Svezia

Napoli, 14 novembre 2017 - Il day after più amaro della storia del calcio italiano, che non conosceva l'onta dell'esclusione da un Mondiale da 59 anni. Una serata da incubo in cui si fa fatica a trovare risvolti positivi: forse non la pensa totalmente così Sarri, che ieri ha avuto un'ulteriore conferma di lavorare con uno dei migliori registi in circolazione. LAMPO NEL BUIO - Dopo una lunga tiritera diplomatica con il Brasile, si è infatti risolta con un lieto fine la querelle Jorginho, che ha scelto di giocare per la nostra Nazionale, che a sua volta si è affidata al mediano del Napoli proprio nell'occasione più delicata, finita come è ormai sulla bocca di tutti. Un epilogo nero che però non cancella il discreto debutto dell'ex Verona con la maglia azzurra dell'Italia: buona la prova di Jorginho in particolare nella prima frazione, quando un paio delle sue classiche verticalizzazioni avevano illuminato la scena di uno stadio Meazza vestito a festa. Una festa che purtroppo non c'è stata anche per colpa della scarsa vena di Immobile, innescato a più riprese proprio da Jorginho senza tuttavia riuscire ad abbattere il fortino svedese. E dire che la gara del regista del Napoli non era cominciata nel migliore dei modi: da brividi infatti il retropassaggio per Buffon che per poco non accelerava i tempi della tragedia sportiva che comunque ci sarebbe stata nella serata da incubo di San Siro. DA DOVE RIPARTIRE - Un incubo da cui è difficile salvare alcun protagonista del gruppo scelto e schierato in campo da un Ventura apparso in confusione dopo la batosta di Madrid contro la Spagna. Tra addii certi (quelli di Buffon, Barzagli e De Rossi) e altri per ora solo paventati (leggi alla voce Chiellini), l'Italia è chiamata a risorgere dalla sua notte più buia e deve farlo senza certezze. Se i veterani erano chiaramente sul viale del tramonto già da tempo, le giovani leve non hanno mai convinto al punto da non riuscire a segnare alla modesta Svezia nell'arco di 180'. Chissà come sarebbe andata con un maggior impiego di Insigne, l'elemento sulla carta più talentuoso della quasi ex Nazionale di Ventura: al prossimo CT il compito di valorizzare nella porzione di campo più consona il folletto partenopeo e di continuare a fidarsi della regia illuminata di Jorginho, che ha affidato ai social la sua amarezza: ''E' un dispiacere enorme perché l'Italia non meritava un risultato del genere: sono molto triste ma si andrà avanti pensando che ci abbiamo provato fino alla fine.''