Lunedì 29 Aprile 2024

Lazio, Immobile: "Ci diano risposte, siamo stufi"

L'attaccante biancoceleste critica pesantemente l'ultimo decreto del Governo

Ciro Immobile

Ciro Immobile

Roma, 29 aprile 2020 – Dopo Acerbi e Patric, anche Ciro Immobile se la prende con il nuovo decreto del Governo che entrerà in vigore a partire dal 4 maggio. Aperti i parchi, possibili gli allenamenti all’aperto, non nei centri sportivi. Una scelta che non è andata giù a molti e che ha smosso tanti calciatori ad esporsi sul tema: “Sono d’accordo con la società e i compagni. Il presidente ha detto bene su di me e Dzeko, mi sembra pazzesco si debba andare a Villa Borghese anziché a Formello dove abbiamo sei campi e quattro ingressi separati. Potremmo anche non incontrarci mai tra di noi. Credo sia discriminatorio, non sappiamo cosa fare. Molti compagni stanno vivendo questa situazione da soli, non tutti hanno avuto modo di far arrivare la famiglia in Italia. Speriamo di iniziare e far distrarre un po’ la gente in questo momento negativo”, ha esordito l’attaccante biancoceleste. Poi prosegue: “Ho letto molto commenti divisi sul tema, noi vogliamo riprendere nella massima sicurezza e con il permesso dello stato. Conoscendo il presidente, il direttore e i compagni sono convinto non si stia facendo polemica, stiamo cercando solo di comprendere le motivazioni di questa scelta. Ce lo dicessero se la ragione è che il campionato non ricomincerà. Tutti i giocatori che sento aspettano solo di tornare in campo per tornare a fare quello che più ci piace, nessuno era contrario alla riapertura. Alcuni non pensano al calcio, per altri è motivo di sfogo: se ci sono le condizioni io ripartirei subito”. Parole forti al quale aggiunge: “Anche sotto l’aspetto economico c’è solo una piccola percentuale in Serie A che può avere problemi, penso piuttosto alle categorie inferiori e chi lavora intorno al calcio. Tante persone stanno vivendo un momento di crisi, come riaprono le altre attività lo stesso deve avvenire per il calcio. Questa è gente che non guadagna come noi, senza sport va in difficoltà: giornalisti, addetti ai lavori. Ho preferito tacere sui social per non fare polemica, ma anche perché mi avrebbero scritto che spingevo per la ripresa del campionato in quanto secondo in classifica e primo per la Scarpa d’oro. A me non frega nulla, io voglio soltanto a fare il mio lavoro, quello che più mi manca”.