Mercoledì 24 Aprile 2024

Crisi Inter, Inzaghi sempre più al capolinea: la situazione

La decima sconfitta in campionato condanna il tecnico a fine stagione, ma senza un sussulto nelle prossime tre gare rischia l’esonero anticipato

Simone Inzaghi

Simone Inzaghi

Milano, 2 aprile 2023 - Salgono vertiginosamente le probabilità di un cambio di allenatore in casa Inter per la prossima stagione. La decima sconfitta di Simone Inzaghi in campionato condanna il tecnico alla sostituzione a fine anno, ma senza un sussulto nelle prossime tre gare la decisione potrebbe addirittura arrivare prima. E’ questa la situazione in casa nerazzurra dopo la battuta d’arresto interna contro la Fiorentina che mette in serio pericolo anche la corsa ai primi quattro posti Champions. Tre sconfitte consecutive per i nerazzurri a secco di reti da 180 minuti in campionato e quattro sconfitte nelle ultime cinque. Basti pensare che la Juventus, con quindici punti di penalità, è già risalita a meno sei dai nerazzurri.  

Inzaghi al capolinea, ma rischia anche prima

Non regge la spiegazione nel post partita del tecnico nerazzurro che ha parlato ancora una volta di tante occasioni create ma non finalizzate dopo lo stop interno con la Fiorentina 0-1. Certo, la mancanza di cinismo e cattiveria sotto porta sono stati fattori importanti, ma dieci sconfitte totali in campionato non sono spiegabili solo con la scarsa vena realizzativa degli attaccanti. Da tanti anni l’Inter non perdeva in campionato tre gare consecutive e il fatto che la Juve sia risalita a meno sei da quindici punti di penalizzazione la dice lunga sulla marcia insufficiente dei nerazzurri in campionato. A pagare sarà il tecnico, che ieri nel post partita ha provato ad aggrapparsi al solito ritornello: “L’occasione mancata da Lukaku? Se avessimo concretizzato oggi si parlerebbe di una prestazione diversa sia di Romelu che dell’Inter - la difesa del tecnico - Non facciamo gol da tre partite e non ci era mai successo, significa che quello che stiamo facendo non basta”. No, non basta e i volti scuri della dirigenza in tribuna segnano lo spartiacque dell’esperienza di Inzaghi all’Inter, con tre trofei in bacheca ma con due campionati lasciati per strada. L’anno scorso il tricolore è stato gettato al vento nel recupero di Bologna, mentre in questa stagione si è aperta una crisi decisamente più acuta che non può essere arginata dal buon cammino nelle coppe. E sarà Inzaghi a pagare il conto. Sembra ormai praticamente certa la sostituzione a fine stagione, ma se non ci sarà una netta inversione di tendenza nelle prossime partite non è escluso che la dirigenza possa prendere decisioni anticipate. Per Inzaghi diventano determinanti dunque la semifinale di andata di Coppa Italia con la Juve, la partita di campionato contro la Salernitana e l’andata dei quarti di Champions League contro il Benfica. L’allenatore nerazzurro sarà chiamato a tenersi la panchina, ma non più a giugno, dove la decisione ormai appare chiara, ma adesso, subito, per evitare un esonero a stagione in corso. L’Inter oggi rischia addirittura di finire ai margini della zona Champions se Milan e Roma dovessero vincere le rispettive partite, con i rossoneri che salirebbero un punto sopra e i giallorossi che appaierebbero i nerazzurri. E dietro c’è l’Atalanta, risalita a meno due, mentre la Lazio, che è già davanti, potrebbe allungare in caso di risultato positivo a Monza. Situazione difficile, difficilissima, con l’Inter che non può permettersi di perdere la Champions League del prossimo anno, sia per una questione di prestigio ma anche e soprattutto per una questione economica a bilancio. Inzaghi si gioca tutto in due settimane. Leggi anche - Inter, è crisi nera: a San Siro passa la Fiorentina