Martedì 30 Aprile 2024

Bottiglie e uova, il bersaglio è sempre Payet

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E poi c’è Dimitri Payet, che al di là del nome è francese e ha giocato anche con la nazionale dei Bleus: il suo nome ricorre negli episodi che scatenano la rabbia dei tifosi. Capitò in Inghilterra, quando era al West Ham e annunciò il trasferimento al Marsiglia, è capitato già due volte in questa stagione nella Ligue 1 con la maglia marsigliese.

Tra il Nizza, protagonista dell’ultimo incredibile episodio, e il Marsiglia si giocò la partita che a inizio stagione fece suonare il primo campanello d’allarme: in agosto la partita fu interrotta al 28’ dopo una rissa tra tifosi, giocatori e staff delle due squadre dopo che Payet aveva reagito al lancio di una bottiglietta.

Ma novembre andrò anche peggio: Payet fu colpito alla testa da una bottiglietta d’acqua dopo 6 minuti della sfida tra l’OM e il Lione, bravata per la quale l’autore, identificato, rischia sei mesi di carcere se le richieste della Procura saranno accolte.

Dopo la prima partita, la Commissione fece rigiocare il match in campo neutro e a porte chiuse, il 27 ottobre. Il Nizza prese 2 punti di penalizzazione (di cui uno sospeso) e 3 giornate di squalifica del campo.

Ma Payet non è nuovo al ruolo di bersaglio dei tifosi. In passato gli capitò anche con i suoi: quando era al West Ham, i suoi compagni lo cancellarono dal gruppo Whatsapp quando si seppe che stava passando al Marsiglia, ma i tifosi degli Hammers fecero di peggio. Calpestarono la sua maglietta, colpirono la sua auto con un mattone e mentre era in Francia a fare visita alla moglie Ludivine, un gruppetto di tifosi del West Ham tirò delle uova contro le finestre della sua casa londinese. Al punto ch eil club decise di mettere il giocatore sotto scorta 24 ore su 24, fino a quando non si perferzionò il trasferimento al Marsiglia.