Giovedì 25 Aprile 2024

Liegi 2023, Evenepoel senza rivali: ordine d’arrivo. Ansia per Pogacar

Il belga vince con un'azione in solitaria dopo il ritiro dello sloveno per una caduta

Liegi (Belgio), 23 aprile 2023 - Alla fine il tanto atteso tris nel Trittico delle Ardenne nella stessa stagione è stato completato, ma non da Tadej Pogacar, che cade e si ritira dopo appena 85 km di corsa, riportando una frattura al polso che sarà ridotta già in giornata con un'operazione chirurgica: a riuscire nell'impresa è Demi Vollering, che vince l'edizione femminile davanti a Elisa Longo Borghini. Tornando alla corsa maschile, in assenza del rivale principale la strada per Remco Evenepoel, già vincitore l'anno scorso, è letteralmente spianata: il belga vince la Liegi-Bastogne-Liegi 2023 e lo fa con un'azione in solitaria a 29 km dal traguardo che agli altri lascia solo le briciole. Parlando di podio, a completarlo sono Tom Pidcock e Santiago Buitrago, i primi tra gli umani alle spalle di Evenepoel, il favorito numero uno per l'imminente Giro d'Italia 2023.

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La cronaca

  Pronti, via e un drappello cerca di sorprendere il gruppo: a comporlo sono Simone Velasco (Astana Qazaqstan Team), Fredrik Dversnes (Uno-X Pro Cycling Team), Johan Meens (Bingoal WB), Jason Osborne (Alpecin-Deceuninck), Georg Zimmermann (Intermarché-Circus-Wanty) e Lars Van Den Berg (Groupama-FDJ). Alle loro spalle si compone un plotoncino di contrattaccanti in cui figurano Ruben Apers (Team Flanders-Baloise), Alexandre Balmer (Team Jayco AlUla), Hector Carretero (Equipo Kern Pharma), Mathis Le Berre (Team Arkéa-Samsic) e Paul Ourselin (Team TotalEnergies). Il gruppo, controllato ovviamente da UAE Team Emirates e Soudal Quick-Step, dà il suo benestare a questo tentativo di fuga, formato ormai da 11 unità dopo il prevedibile ricongiungimento. Il margine tra attaccanti e gruppo sale presto a 4' prima di stabilirsi intorno ai 4'30''. La corsa procede senza particolari sussulti fino alla caduta che dopo 85 km di gara coinvolge Mikkel Frolich Honoré (EF Education-EasyPost) e soprattutto il favorito numero uno Tadej Pogacar (UAE Team Emirates). Il colpo di scena è di quelli clamorosi, dato che lo sloveno è costretto ad abbandonare la corsa a causa di una frattura al polso, lasciando quindi ai rivali una gara dal volto totalmente diverso rispetto a quanto era lecito immaginare alla vigilia: niente da fare anche per il danese, costretto a sua volta al ritiro. Lo scenario cambia sulla Cote de Mont-le-Soie (1,7 km con una pendenza media del 7,9%), che sfalda sia la fuga sia il gruppo principale, dal quale scatta Jan Tratnik (Jumbo-Visma): alla ruota dello sloveno inizialmente si portano Valentin Madouas (Groupama-FDJ) e Magnus Sheffield (Ineos Grenadiers). Tratnik resta poi solo e aggancia ciò che resta del drappello dei battistrada: a brillare sono in particolare Velasco e Osborne, con quest'ultimo che però a sua volta molla presto. Intanto dal gruppo perdono contatto Enric Mas (Movistar Team), Alexey Lutsenko (Astana Qazaqstan Team), Michal Kwiatkowski (Ineos Grenadiers), Mikel Landa (Bahrain Victorious) e Benoit Cosnefroy (AG2R Citroen Team). Chi invece sta bene è Bauke Mollema (Trek-Segafredo), che scatta sulla Cote de Desnié (1,6 km con una pendenza media dell'8,1%) anche con l'obiettivo di squadra di ridurre ulteriormente le unità a disposizione della Soudal Quick-Step. La missione riesce: Remco Evenepoel (Soudal Quick-Step) è sempre più isolato. Al comando si porta poi la Ineos Grenadiers: un'accelerata che beffa anche Quinten Hermans (Alpecin-Deceuninck), appiedato da un problema meccanico. Come da consuetudine, la Cote de La Redoute (1,6 km con una pendenza media del 9,4%) cambia lo scenario della corsa: i fuggitivi vengono ripresi ed Evenepoel parte e riesce a scollinare con un vantaggio comunque esiguo su Tom Pidcock (Ineos Grenadiers). Alle loro spalle si forma un tandem tutto griffato Trek-Segafredo formato da Giulio Ciccone e Mattias Skjelmose Jensen: la cosa non spaventa Evenepoel, che a 29 km dal traguardo saluta Pidcock e fa il vuoto. All'inseguimento di Evenepoel si crea un terzetto di tutto rispetto: per loro da recuperare c'è un ritardo in continua crescita. A questo drappello si aggiungono Ben Healy (EF Education-EasyPost), Santiago Buitrago (Bahrain Victorious) e Ion Izagirre (Cofidis) prima che pian piano tutto ciò che resta del gruppo principale si metta sulle tracce del campione iridato. La missione si presenta piuttosto complicata, con gli inseguitori che di fatto sembrano lottare tra loro per completare il podio: la lotta si chiude con una volata a tre tra Pidcock, secondo, Buitrago, terzo e Healy, quarto.

Ordine d'arrivo Liegi-Bastogne-Liegi 2023

  1) Remco Evenepoel (SOQ) in 6h15'49'' 2) Tom Pidcock (IGD) +1'06'' 3) Santiago Buitrago Sanchez (TBV) +1'06'' 4) Ben Healy (EFE) +1'08'' 5) Valentin Madouas (GFC) +1'24'' 6) Guillaume Martin (COF) +1'25'' 7) Tiesj Benoot (TJV) +1'37'' 8) Patrick Konrad (BOH) +1'48'' 9) Mattias Skjelmose Jensen (TFS) +1'48'' 10) Marc Hirschi (UAD) +1'48''  

L'edizione femminile

  Se la missione per Pogacar è fallita a causa di una brutta caduta, il tanto atteso tris del Trittico delle Ardenne completato nella stessa stagione arriva a livello femminile: la protagonista è la solita Demi Vollering, che vince davanti a Elisa Longo Borghini e a Marlen Reusser. Proprio quest'ultima, compagna di squadra della vincitrice, apre le danze con uno scatto sulla Cote de La Redoute che brucia le compagne di fuga e in generale la tattica della Trek-Segafredo, che aveva mandato in avanscoperta Amanda Spratt. Per la svizzera, con un vantaggio in carniere addirittura di 1'30'' a 30 km dal traguardo, sembra fatta, ma proprio la Trek-Segafredo rimette tutto in discussione grazie a una strepitosa Elisa Longo Borghini, che accende la miccia sulla Cote de la Roche aux Faucons. Il problema per l'azzurra è che alla sua ruota si porta dietro tutte le big, tra le quali una Demi Vollering letteralmente in stato di grazia. Le due evadono in coppia e si studiano praticamente fino agli ultimi metri, quelli in cui l'olandese del Team SD Worx si impone con uno sprint senza appello: seconda una comunque ottima Elisa Longo Borghini e terza una Marlen Reusser che probabilmente stasera andrà a dormire con qualche rimpianto nella testa. Non solo l'esperta piemontese della Trek-Segafredo: nella top 10 c'è tanto azzurro grazie all'eccellente settimo posto di Gaia Realini e al nono posto di Soraya Paladin.