Ciclismo, caso Antonio Tiberi: la Trek-Segafredo verso il licenziamento

La formazione statunitense valuta la finestra in cui poter liberare il laziale, che paga le conseguenze dell'uccisione di un gatto a San Marino

Antonio Tiberi (Ansa)

Antonio Tiberi (Ansa)

Roma, 25 marzo 2023 - Una bravata, anzi, un reato che può costare l'attuale contratto se non un'intera carriera: lo sa bene Antonio Tiberi, a un passo dal licenziamento dalla Trek-Segafredo dopo quanto accaduto la scorsa estate e, di fatto, emerso solo il mese scorso.  

I fatti e le prime conseguenze

  Il nastro va riavvolto fino a giugno 2022, quando il corridore laziale, all'epoca residente a San Marino per questioni legate ai benefici fiscali, decide di collaudare il suo nuovo acquisto, una carabina ad aria compressa, direttamente dalla finestra di casa. Dopo aver colpito un segnale stradale, il classe 2001 centra in pieno un gatto che si rivelerà poi essere l'animale del cuore di Federico Pedini Amati, Ministro del Turismo ed ex Capitano Reggente della Repubblica di San Marino. A distanza di mesi Tiberi conosce la sua pena: una multa da 4000 euro con la minaccia della revoca della residenza nello stato che sorge ai piedi del Monte Titano. Naturalmente la reazione della Trek-Segafredo, formazione statunitense (con sponsor italiani) da sempre molto vicina alle cause inerenti l'ambiente, come dimostra lo stipendio di questo periodo teoricamente destinato al corridore girato ad associazioni a difesa degli animali, non si è fatta attendere: una sospensione fino al 20 marzo con la promessa (o meglio, la minaccia) di inasprire la pena qualora da parte di Tiberi e del suo entourage ci fossero stati comportamenti poco consoni o comunque da evitare. Tra essi, gli interventi a mezzo stampa per difendere l'indifendibile. Manco a dirlo, Tiberi ha fatto di testa sua e la scorsa settimana ha parlato dell'accaduto alla trasmissione televisiva 'Le iene', in onda sulle reti Mediaset.

 

Le ipotesi per il futuro

 

 

  Una mossa che non è piaciuta alla Trek-Segafredo, che ha innanzitutto chiuso all'ipotesi del reintegro immediato nella rosa di colui che era (e tuttora è) una delle promesse più fulgide del ciclismo italiano e non solo per quel titolo mondiale a cronometro nella categoria juniores vinto nel 2019 a dispetto di un pedale rotto alla partenza e dei tanti secondi persi per cambiare la bici. Tiberi si difende bene anche in salita ma forse ora, parlando di difesa, dovrà farlo in altre sedi. Da quelle giudiziarie di San Marino a quelle sportive legate all'UCI, che potrebbe decidere in tempi brevi per il trasferimento del laziale nonostante la finestra di mercato sia ormai alle spalle. Solo dopo averne saputo di più al riguardo, con l'1 giugno o l'1 agosto come date buone in tal senso, la palla passerà alla Trek-Segafredo, che potrebbe rescindere immediatamente il contratto in scadenza a fine 2024. A quel punto la lista delle squadre interessate a Tiberi, al di là delle questioni etiche e degli animalisti pronti a far valere le proprie ragioni con l'obiettivo di non far cadere nel dimenticatoio lo spregevole atto compiuto dal corridore, è piuttosto lunga e vede l'Astana Qazaqstan Team in cima all'elenco. Si diceva degli animalisti: emblematico lo striscione ("Non reintegratelo") esposto a Mogliano Veneto, dove c'è una sede della Segafredo.

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