Sabato 4 Maggio 2024

Rischio rumore: la prevenzione e la normativa

Salute / L'esposizione prolungata provoca effetti molto negativi

Fare troppo rumore sul posto di lavoro può essere un problema

Fare troppo rumore sul posto di lavoro può essere un problema

Il rumore è uno dei principali rischi per la salute nei luoghi di lavoro. La valutazione rischio rumore è l’analisi del livello di esposizione al rumore dei lavoratori all’interno degli ambienti di lavoro ed è finalizzata ad accertare che l’esposizione al rumore rientri entro i limiti di sicurezza definiti dalla norma. L’art. 28 del dlgs 81/2008 afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi all’interno della sua attività lavorativa, compreso il rischio rumore. Anche nelle attività in cui sia chiaramente assente o trascurabile tale rischio, il datore di lavoro deve valutarlo sempre indicandolo espressamente nel DVR. I danni provocati dal rumore sono in funzione della potenza acustica e del tempo di esposizione. È possibile suddividerli in: traumi all’udito (l’esposizione al rumore alla lunga può provocare la distruzione di cellule che non si rigenerano e afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi all’interno della sua attività lavorativa, compreso il rischio rumore. Anche nelle attività in cui sia chiaramente assente o trascurabile tale rischio, il datore di lavoro deve valutarlo sempre indicandolo espressamente nel DVR. I danni provocati dal rumore sono in funzione della potenza acustica e del tempo di esposizione. È possibile suddividerli in: traumi all’udito (l’esposizione al rumore alla lunga può provocare la distruzione di cellule che non si rigenerano e afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi all’interno della sua attività lavorativa, compreso il rischio rumore. Anche nelle attività in cui sia chiaramente assente o trascurabile tale rischio, il datore di lavoro deve valutarlo sempre indicandolo espressamente nel DVR. I danni provocati dal rumore sono in funzione della potenza acustica e del tempo di esposizione. È possibile suddividerli in: traumi all’udito (l’esposizione al rumore alla lunga può provocare la distruzione di cellule che non si rigenerano e afferma che il datore di lavoro ha l’obbligo di valutare tutti i rischi all’interno della sua attività lavorativa, compreso il rischio rumore. Anche nelle attività in cui sia chiaramente assente o trascurabile tale rischio, il datore di lavoro deve valutarlo sempre indicandolo espressamente nel DVR. I danni provocati dal rumore sono in funzione della potenza acustica e del tempo di esposizione. È possibile suddividerli in: traumi all’udito (l’esposizione al rumore alla lunga può provocare la distruzione di cellule che non si rigenerano e da cui deriva una progressiva perdita dell’udito), effetti su altri organi di senso (il rumore può agire negativamente provocando vertigini e nausee); effetti fisiologici come stanchezza, senso di fatica, disturbi del sonno; effetti psicologici come angoscia, disagio, paura, difficoltà di concentrazione, disturbo della memoria e della personalità ecc. L’alta esposizione al rumore nei luoghi di lavoro può causare gravi danni e comportare l’insorgenza di malattie professionali significative, come: la ipoacusia da rumore, ossia la diminuzione della percezione sonora fino al limite della perdita della capacità uditiva, o la sordità (la totale perdita dell’udito). Il datore di lavoro ha l’obbligo di effettuare la valutazione del rumore all’interno della sua azienda, al fine di individuare i lavoratori esposti al rischio rumore ed attuare adeguati interventi di protezione per la salute e sicurezza. La valutazione rischio rumore è obbligatoria, va programmata con cadenza quadriennale, e riguarda tutte le aziende che, al di là del settore produttivo, abbiano un lavoratore esposto a fonti di rumore.