Lunedì 6 Maggio 2024

“Verso il futuro: grazie al progetto ‘Merito e Mobilità sociale’ è iniziato il viaggio alla scoperta dell’università”

l primo incontro territoriale a Matera, per Basilicata e Puglia, raccontato nel “diario di bordo” di una studentessa

La nuova edizione di “Me.Mo.” (Merito e Mobilità Sociale) entra nel vivo: iniziano gli incontri territoriali, ospitati in numerosi istituti di istruzione superiore distribuiti su tutto il territorio italiano, per incontrare i 360 tra studentesse e studenti selezionati per partecipare al progetto.

A ogni incontro territoriale partecipano allieve e allievi della Scuola Superiore Sant'Anna in qualità di tutor, con il compito di trasformarsi in “mentori” e “orientatori”, attraverso diverse attività.

Da ora al termine di questa edizione del progetto sono previsti anche tre incontri residenziali alla Scuola Superiore Sant'Anna, a Pisa. Quella che segue è la cronaca del primo incontro territoriale, a Matera, raccontata attraverso la testimonianza di una partecipante.

di Carla Traetta (*)

“Un grande desiderio di cominciare a conoscere il nostro futuro e tanto entusiasmo: così le studentesse e gli studenti, soprattutto della Basilicata, hanno partecipato al primo incontro territoriale del progetto “Merito e Mobilità sociale”, promosso dalla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, dopo aver raggiunto l’Istituto di istruzione superiore ‘Pentasuglia’ di Matera, sede di questo appuntamento. Con me, che faccio da portavoce, fanno parte del gruppo dodici tra ragazze e ragazzi che, all’arrivo a Matera, si sono sentiti attesi e accolti da Ada Visentini, Alessandro Gazzetti, Costanza Pinna Berchet, allievi della Scuola Superiore Sant'Anna che ci affiancheranno in questo percorso, diventando i nostri tutor”.

Me.Mo entra nel vivo
Me.Mo entra nel vivo

“Abbiamo subito rotto il ghiaccio e, in un attimo, si è dissolta la stanchezza per il tragitto, più o meno lungo, che tutte e tutti abbiamo compiuto per presentarci con puntualità. Il progetto Me.Mo. ci ha subito sorpreso. Come prima azione, i tutor ci hanno proposto di scrivere quattro frasi su di noi, di cui doveva essere falsa: l’obiettivo era capire, a turno, quella fosse. Alcune affermazioni che sembravano palesemente menzognere, non erano tali. L’insegnamento per noi è stato: le apparenze e le prime impressioni, include quelle per la scelta universitaria, possono essere ingannevoli. Occorre riflettere e ponderare, senza pregiudizi”.

“A questa parte ludica, ma molto istruttiva, ne è seguita una formativa. I tutor della Scuola Superiore Sant'Anna ci hanno presentato il percorso universitario, discutendo del merito e della mobilità sociale e di come il progetto Me.Mo. sostenga il merito di chi, nonostante le sue grandi capacità, potrebbe anche rinunciare agli studi e le ragioni che gli studi indicano come le più comuni. Questo è stato soltanto il primo contatto con il mondo universitario: durante i prossimi mesi, potremo scoprire come funziona l’università, quanto costa, come ci si prepara ai test di ammissione, com’è la vita da studente e come si sceglie il percorso più adatto. In questo primo incontro abbiamo anche parlato di come si possono ‘gestire’ gli esami. I tutor ci hanno spiegato l’importanza dei crediti formativi universitari, i cosiddetti “CFU”, che misurano il carico di lavoro degli esami e contribuiscono alla media generale dei voti. Ci hanno presentato le diverse tipologie di test di ammissione per ogni indirizzo e, per immedesimarci di più nelle studentesse e negli studenti universitari che vorremo diventare, i tutor ci hanno mostrato le homepage dei siti di diverse università italiane e dei principali servizi che offrono”.

“E’ stato importante capire, già da questo primo incontro, che la vita universitaria non è costituita soltanto dallo studio. Le giornate sono ricche anche di attività come sport, musica, soggiorni all’estero. Certo, non sempre e non in questo ordine e tenendo presente che l’obiettivo principale è seguire, con interesse e soddisfazione, un percorso di formazione universitaria”.

“Il momento più bello della giornata a Matera si è rivelato il pranzo, seguito dalla passeggiata durante la quale ci siamo confrontati con i tutor, pronti per una nuova attività ludica, scegliendo la risposta esatta tra quelle proposte da una piattaforma online nel minor tempo possibile. Alla fine di ogni turno c’era una classifica che riportava la posizione di ogni partecipante, aggiornata in tempo reale. Anche in questo caso quello che poteva apparire un gioco e tale era il modo in cui si presentava ci ha fatto riflettere e ci ha fornito preziosi suggerimenti”.

“Alla conclusione del primo incontro territoriale in Basilicata, a Matera, i tutor ci hanno proposto una nuova attività di dibattito e di confronto. Divisi in tre squadre, due dovevano confrontarsi sostenendo la propria tesi, la terza doveva fungere da giudice di gara, assegnando il punto alla squadra con maggiore padronanza degli argomenti, le migliori tesi, le più efficaci antitesi e la migliore esposizione. Ci siamo confrontati anche sul ‘numero chiuso e numero aperto nelle università’. Qualcuno ha sostenuto che il ‘numero aperto’ sia una grande opportunità per permettere a tutti di entrare nella facoltà dei propri sogni, senza dover affrontare test che, molte volte, non coincidono con le proprie competenze, impedendo allo studente di proseguire quella strada. L’altra squadra sosteneva che il numero chiuso fosse uni incentivo per studiare e raggiungere il proprio obiettivo e che questa in apparenza limitazione possa dare un vantaggio a chi veramente merita di studiare e quindi il posto. Questa tesi ha convinto i giudici, ma certo – gioco a parte – il tema è così interessante da essere ripreso in altre occasioni”.

“Nel secondo round abbiamo trattato il tema “studente pendolare o fuorisede”. Essere pendolare può aiutare quelle persone che non possono permettersi una sede di studio diversa da quella della propria abitazione oppure essere fuorisede permette di avere uno percorso di studio più proficuo, oltre a contribuire a una maggiore maturazione della capacità di relazione con gli altri e a favorire la partecipazione attiva alla vita universitaria. Anche questo confronto ci ha aiutato a confrontarci e a sviluppare una migliore capacità di argomentazione delle proprie tesi”.

“Conclusa questa giornata, tutte e tutti noi iniziamo già a contare i giorni che mancano per il secondo incontro territoriale e, soprattutto, per l’incontro residenziale alla Scuola Superiore Sant'Anna. L’impressione è che, partecipando a Me.Mo., sia davvero iniziato il nostro futuro”.

(*) Studentessa del Liceo “Vico” di Taranto, indirizzo Scienze Umane, partecipante al progetto “Me.Mo.”