Venerdì 1 Novembre 2024
LOREDANA DEL NINNO
Giornata Mondiale

Piante attaccate dagli insetti. La produzione è insufficiente

Versatili, gustose, amate da grandi e piccini in tutte le salse. Malgrado ciò – stando a un’analisi di Coldiretti basata...

Piante attaccate dagli insetti. La produzione è insufficiente

Piante attaccate dagli insetti. La produzione è insufficiente

Versatili, gustose, amate da grandi e piccini in tutte le salse. Malgrado ciò – stando a un’analisi di Coldiretti basata su dati Ismea – il consumo di patate, di cui oggi si celebra la prima Giornata internazionale – promossa dalla Fao con l’Unione Europea – , rimane in Italia decisamente più basso che nel resto del vecchio continente, con meno di 30 chili pro-capite l’anno. Complice, forse, la presenza massiccia sulle tavole del Belpaese, della pasta, che resta la maggior fonte di carboidrati nella dieta nazionale. "La produzione mondiale di patate si aggira intorno ai 3,75 miliardi di quintali – esordisce Lorenzo Bazzana, responsabile nazionale ortofrutta di Coldiretti –, di cui circa due terzi vengono destinate all’alimentazione umana. La Cina, con circa 960 milioni di quintali, è il maggiore produttore, seguito da India (560 milioni di quintali), Russia, Ucraina e Stati Uniti. La Germania è il primo produttore dell’Europa comunitaria, con circa 106 milioni di quintali".

Può fornire le stime in dettaglio?

"Nel 2023 sono stati prodotti in Italia circa 13 milioni di quintali di patate, di cui quasi 10 milioni di patate comuni su 32mila ettari, più 3 milioni di quintali di patate novelle su poco più di 13mila ettari, con circa 19mila aziende agricole produttrici".

Qual è la regione più feconda?

"La Campania, con 2,5 milioni di quintali, seguita da Sicilia (1,9 milioni di quintali) Abruzzo (1,8 milioni di quintali), Calabria (1,3 milioni di quintali), Emilia-Romagna (1,1 milioni di quintali)".

Numeri sufficienti a coprire il fabbisogno degli italiani?

"Non del tutto. Negli ultimi anni gli attacchi di insetti terricoli hanno provocato gravi danni alla produzione nazionale, determinando una diminuzione delle rese e un aumento delle importazioni. Nel 2023 hanno attraversato le frontiere nazionali circa 7,91 milioni di quintali di patate straniere, in crescita del 39% rispetto a dodici mesi prima. A questi vanno aggiunti 2,88 milioni di quintali di prodotto congelato, 0,74 milioni di quintali di prodotto cotto e congelato, oltre a 0,1 milioni di quintali di snack pronti, tipo le patatine dei sacchetti".

Eppure alcune tipologie di questo ortaggio risultano molto apprezzate all’estero

"Confermo. Le esportazioni di patate novelle – le prime raccolte in primavera, molto richieste dai Paesi del nord Europa – si aggirano intorno a un milione di quintali, facendo segnare nell’ultimo periodo un aumento del 30 per cento"

Come avviene la coltivazione?

"La patata, nome botanico Solanum tuberosum, è una pianta erbacea appartenente alla famiglia delle Solanaceae, caratterizzata dai tuberi eduli che si formano all’apice degli stoloni sotterranei. I tuberi sono organi di accumulo per la pianta, che vi immagazzina gli amidi di riserva. La patata, che si adatta a differenti tipologie climatiche, grazie anche alla possibilità di spostare e differire il ciclo di coltura, ha bisogno di una abbondante quantità di acqua, circa cinquecento litri di acqua ogni chilo di sostanza secca prodotta. La temperatura ideale per una coltivazione proficua e soddisfacente della patata va dai diciotto ai venti gradi centigradi. Il periodo per il piantamento della patata comune è solitamente marzo-aprile in pianura oppure aprile-maggio in montagna. Il periodo per la patata novella è novembre-febbraio".

E la raccolta?

"Varia a seconda del tipo di prodotto. Nelle patate novelle si determina valutando la consistenza della buccia e la dimensione dei tuberi. Le patate comuni vengono raccolte a completa maturazione e il primo parametro da considerare è il contenuto di sostanza secca. Per quelle destinate al mercato per il consumo fresco il valore deve essere uguale o superiore al 18%; per le patate destinate all’industria di trasformazione deve essere uguale o superiore al 20%".