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Vivere senza stomaco si può, decisivo il sostegno psicologico

Tumore gastrico, l'immunologia migliora la prognosi. La riabilitazione fa la differenza

31/05/2023

Cancro dello stomaco, l’avvento dei farmaci immunoterapici ha segnato un allungamento della vita libera da malattia. Vivere senza stomaco si può, ma occorre affrontare una sorta di corsa a ostacoli. Bisogni e diritti dei malati sono stati affrontati nel corso di un seminario incentrato sul tumore gastrico organizzato dall’Associazione Vivere senza Stomaco si può.

 

Dopo l’intervento

In 4 casi su 10 è possibile intervenire chirurgicamente, ma come è la vita dopo l’operazione? “La rimozione dello stomaco comporta uno stress fisico e psicologico. Occorre imparare ad accettare questa condizione, gestire l’ansia o la paura che la malattia torni a ripresentarsi, gestire la malnutrizione e la perdita di peso – dichiara la presidente, Claudia Santangelo – per questo chiediamo, tra l’altro, di diffondere l’assistenza da parte dello psiconcologo”.

 

Rapporto medico paziente

Un opportuno sostegno psicologico è ormai ritenuto una componente essenziale del percorso terapeutico. “Dagli studi internazionali – sottolinea Rodolfo Passalacqua, coordinatore delle linee guida Aiom per l’assistenza psicosociale dei malati oncologici – emerge che i bisogni principali dei pazienti sono l’informazione, comprendere la patologia e le sue conseguenze, comunicare con i medici. Tutti questi aspetti vanno affrontati attraverso interventi strutturati e con personale formato”.

 

La realtà è diversa da quella di 20-30 anni fa, oggi il paziente è più informato, più consapevole dei suoi diritti. Come il diritto a essere riabilitato dagli esiti dei trattamenti oncologici. I pazienti gastroresecati chiedono risposte, pensano alla loro qualità della vita. È importante assicurare una risposta ai tanti diversi bisogni. Dopo l’intervento chirurgico e le terapie farmacologiche subentrano cambiamenti fisici e dell’immagine corporea che richiedono un supporto psiconcologico.

 

Risposte

“Oltre il 45% dei pazienti – spiega Patrizia Pugliese, psiconcologa – avverte cambiamenti della sfera sessuale, e uno su tre necessita di un intervento assistenziale. Purtroppo, le risposte a queste necessità sono carenti”. La figura dello psiconcologo, secondo l’associazione, dovrebbe essere inserita all’interno dei PDTA, percorsi diagnostico terapeutici assistenziali, allo scopo di uniformare l’approccio clinico a questa patologia”.

 

Uno studio internazionale ha dimostrato una prevalenza di disturbi sessuali nel 40% dei gastroresecati, il 47% chiede un aiuto per superare le problematiche della sfera intima e questo bisogno di supporto psicologico è presente anche in fase avanzata di malattia. La chemioterapia spinge il 32% dei pazienti a interrompere la vita sessuale e il 41% a diminuire la frequenza dei rapporti. Dunque, l’assistenza psicosociale globale si configura come un bisogno emergente che serve non solo a permettere un ritorno alla vita di tutti i giorni ma ad aiutare la coppia ad accettare le limitazioni, ad esprimere i propri desideri per superare insieme le difficoltà.

 

Prevenzione

Doveroso, ogni volta che parliamo di cancro dello stomaco, un cenno rivolto alla prevenzione: l’eradicazione di Helicobacter pylori, il batterio responsabile di sintomi dolorosi a livello gastrico, ulcera e gastrite, può  dimezzare il rischio di tumore dello stomaco in individui con familiarità per questa malattia. I risultati di una sperimentazione clinica pubblicati sul New England Journal of Medicine e condotta dal National Cancer Center di Goyang, in Corea del Sud, avvertono: se Helicobacter pylori fosse eradicato si potrebbe prevenire l’80-90% dei casi di cancro dello stomaco sotto i 40 anni e un caso su 4 negli anziani.