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Una pennichella dopo pranzo rinfresca la memoria

Secondo gli esperti dell’American College of Cardiology venti minuti è la durata ideale del sonnellino

17/08/2023
Crediti iStock - ragazzo riposa sul divano

Fare un breve sonnellino tutti i giorni rinfresca la memoria, migliora la capacità di apprendimento, e potrebbe preservare l’efficienza della corteccia che invecchia, incidendo anche su altri indicatori, contribuendo all’integrità degli emisferi cerebrali. L’effetto della pennichella regolare breve durante la pausa pranzo rallenta di fatto l’ invecchiamento del sistema nervoso centrale (effetto misurabile in termini di volume del cervello alla tac o alla risonanza). Lo rivela una ricerca pubblicata sulla rivista Sleep Health.

 

In Giappone, per concedere ai lavoratori una pausa, sono state realizzate delle sale ricreative apposite, attrezzate con cabine verticali brevettate, una sorta di cuccette climatizzate dedicate al power nap, un’espressione anglosassone che, tradotta in italiano, potrebbe essere resa come sonnellino energizzante. La siesta d’altra parte rientra nella tradizione dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, per ovviare alla calura estiva nelle ore centrali della giornata, quando il solleone imperversa in maniera implacabile. 

 

Più efficienza 

Al di là delle abitudini e delle usanze culturali, è stato dimostrato da più ricerche che un breve sonnellino dopo pranzo, dai 10 ai 30 minuti non di più, rende più efficienti nello studio e nel lavoro e migliora la concentrazione. 

 

Venti minuti 

Secondo una ricerca dell’American College of Cardiology, invece, il riposino perfetto è quello che dura venti minuti e comunque inferiore ai quaranta minuti. Se copre una parentesi temporale inferiore alla mezz’ora, la pennichella non incide sul periodo di sonno notturno e aumenta pure la produttività e la creatività.  

 

Impatto sul metabolismo

Ma in ballo non c’è solo una migliore resa in campo scolastico o lavorativo. Analizzando i comportamenti di trecentomila persone in tutto il mondo, infatti, i ricercatori statunitensi hanno visto che in tutti quelli che dormono più di 40 minuti nel pomeriggio c’è un aumento del rischio di colesterolo alto, pressione alta e aumento di massa grassa. In particolare, chi dorme oltre 90 minuti ha il 50% in più di possibilità di contrarre il diabete di tipo 2. 

 

Equilibrio 

Attenzione, però: gli esperti hanno anche avvertito che occorre riposare il giusto, anche in una breve pausa nella giornata. Dormire troppo poco, infatti, può essere dannoso e aumentare il rischio di sviluppare la sindrome metabolica. La soluzione ideale che emerge da queste analisi, come anticipato, è un sonnellino che duri meno di 40 minuti. Con questa durata non sono emersi rischi, e in alcuni casi è stato riscontrato anche un miglioramento delle condizioni generali, specie nelle persone che dormivano meno di mezz’ora, hanno spiegato gli studiosi. 

 

Adolescenti 

Le osservazioni riportate finora riguardano gli adulti. Per gli adolescenti, in base a quanto risulta in uno studio guidato dall’Università del Delaware, pubblicato sulla rivista Behavioural Sleep Medicine, la siesta ideale deve avere una durata compresa tra i 30 e i 60 minuti e andrebbe fatta entro le quattro di pomeriggio affinché migliori il livello di attenzione, l’abilità di ragionamento non verbale e la memoria spaziale, quella, cioè, che, per esempio, ci aiuta ad esempio a ritrovare la strada di casa.  

 

Bambini 

E per il mondo dell’infanzia? Una ricerca del Max Planck Institute for Human Cognitive and Brain Sciences di Lipsia, diffusa su Current Biology, elogia i benefici di un riposino da 50 minuti per i più piccoli. Una buona abitudine in cui, tra l’altro, sarebbe racchiuso il segreto dell’apprendimento e la chiave per lo sviluppo migliorare lo sviluppo del linguaggio nei minori.