Con il sostegno di:

Stress addio, le fusa del gatto danno serenità

Aiutano a rilassare la tensione, combattono le aritmie cardiache e abbassano la pressione

19/03/2023 - di Ciro Vestita

I gatti sono animali speciali, affettuosi ma anche un po’ arroganti, soprattutto quelli viziati che vivono con noi; se date un biscotto ad un cane egli vi ringrazierà scodinzolando, se offrite un chicco al gatto egli lo annuserà e, se potesse parlare, direbbe: “Buon odore, caro amico ma adesso non mi va, forse più tardi se ho tempo passerò a mangiarlo”. Bontà loro… Diventare gattari con queste gioie è facilissimo. La gattara più famosa fu Santa Chiara con la sua gatta preferita, Suor Gattuccia che condivideva con lei la cella nel convento di San Damiano.

 

Ma anche uomini “duri” si piegavano al fascino di questi animali; Costanzo Ciano, eroe della prima guerra mondiale e ideatore con D’Annunzio della Beffa di Buccari, nella sua Livorno sponsorizzava la Ciucia, immensa e generosa donna gattara del quartiere Venezia della città labronica. Altra città ’gattara’ era Roma: si dice che a fine ’800 Roma avesse un milione di gatti (e nemmeno un topo), fino al triste manifesto “Non c’è trippa per i gatti“ che il sindaco Ernesto Nathan nel 1912 fece affiggere in tutta Roma per annunciare, causa la crisi del tempo, che il comune di Roma non poteva più contribuire al mantenimento di gatti che fino ad allora consisteva nell’acquistare per queste bestiole prelibata trippa e lampredotto.

 

Chi si oppose sempre a questo diktat fu la “gattara de Roma“ per eccellenza, Anna Magnani che girava tutta Trastevere con una borsa piena di cibo per i suoi micetti. Franco Zeffirelli raccontò questo aneddoto: una volta la Magnani, con un gran foulard sul viso e sulla testa per non essere riconosciuta e quindi lasciata in pace dai suoi ammiratori, dava cibo e acqua alla colonia di mici in piazza Trilussa. Ma qualcuno contrariato dalla presenza di tanti gatti neri la apostrofò severamente. Mal gliene incolse, perché l’attrice lo inseguì, cercando di bastonarlo col suo ombrello.

 

Ma perché i gatti neri creano questo disagio? Semplicemente per ignoranza e superstizione che ha radici lontane. Un tempo quando si viaggiava in carrozza di notte era frequente che qualche gattino nero si infilasse fra le gambe dei cavalli, i quali non riuscendo per il buio a vedere nulla si imbizzarrivano rovesciando le carrozze. Sulla scia di queste assurdità, Papa Gregorio IX con l’enciclica “Vox in Rama” condannò a morte tutti i gatti neri della capitale. Il motivo? Erano (secondo questo genio…) la reincarnazione del demonio. In quello sciagurato anno ci fu la caccia a queste povere bestie che venivano acchiappate e ammazzate. La tragedia si ripeté con Papa Innocenzo VIII che nel 1484 nella sua bolla ”Summis desiderantes”, condannava a morte chiunque desse da mangiare ai gatti neri.

 

Povere bestiole cui adesso fortunatamente sono stati riconosciuti tantissimi meriti: a chi soffre di ansia, stress, ipertensione, le fusa dei gatti danno un senso di serenità, combattono le aritmie cardiache, abbassano la pressione negli ipertesi e soprattutto combattono la solitudine. Ed infatti… essendo io zitellone posso testimoniare che la mia gatta Cicci è di grandissima compagnia, e lei con Titti, Bubo e Lilli (i miei tre cani) ronfa felice ai piedi del letto per tutta la notte. Quindi se possiamo prendiamo in casa un gattino, con la raccomandazione di prenderlo nei tanti gattili che ci sono in Italia; faremo un regalo a noi ed un opera di bene ai tanti gatti abbandonati. Rimane il problema delle allergie ma, dicono gli esperti, alcune razze quali il gatto siberiano, il bengala, il gatto norvegese, non creerebbero problemi di allergie.

 

Capre e asinelli, amici da scoprire

La Pet therapy è un tipo di terapia che attraverso gli animali crea serenità in persone ansiose, depresse o affette da disabilità. Vengono in genere usati gatti, cavalli, cani, ma pochi sanno che anche le capre possono svolgere egregiamente questi compiti con un’arma in più: le capre oltre ad essere molto affettuose sono anche gradevolmente simpatiche. Non da meno sono gli asinelli, creature miti dolci e gentili. In ogni caso questa terapia fa bene a tutti, visto che combatte l’ansia e tutti i disturbi connessi