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Sos influenza, ecco come difendersi

Quest’anno il virus ha anticipato i tempi. Secondo le stime, si ammaleranno tra 5 e 6 milioni di italiani

18/12/2023 - di Roberto Baldi

Doveva dilagare verso fine gennaio e invece l’influenza galoppa già da diverse settimane. Una inversione di periodo rispetto agli ultimi anni, quando si determinava una crescita fino a febbraio e poi un calo al fiorir della mimosa, che significava già preavviso primaverile. E invece… Le statistiche di questi giorni decretano un ritorno all’antico, ovvero un picco influenzale che s’è fatto marcato proprio in coincidenza di questo dicembre, con prevedibile aumento nel fine anno. Sono tre i virus principali circolanti, oltre ad altri 262 virus “cugini”: l’influenza vera e propria, il Covid-19 e il virus respiratorio sinciziale.

 

Sulla base dei dati in arrivo dall’emisfero australe, si ammaleranno di influenza tra i 5 e i 6 milioni di italiani, di questi circa il 30% saranno bambini, una percentuale molto alta determinata dalla vita di comunità e, nel caso dei più piccoli, da un sistema immunitario non ancora maturo. Il tasso di incidenza dipenderà inoltre dai ceppi virali in circolazione, dalla loro novità rispetto agli anni precedenti e dalle condizioni meteorologiche e climatiche: il clima freddo, ma anche gli sbalzi di temperatura e gli ambienti secchi, riducono le difese delle vie aeree alte, aprendo la porta alle malattie di stagione.

 

È cominciato insomma il “nessun dorma”, con sindrome influenzale vera e propria, dopo quella parainfluenzale delle scorse settimane. Nel caso di influenza, il malato avverte tre condizioni contemporaneamente, ossia febbre sopra i 38 gradi, dolori articolari e muscolari e un sintomo respiratorio, quindi tosse, mal di gola, naso che cola e via dicendo. Nel caso dei virus cugini, invece, oltre ad una sintomatologia più leggera, questi sintomi appaiono singolarmente, quindi solo mal di gola o tosse o febbre bassa.

 

Proprio perché siamo già in un momento di grande diffusione, resta valida la raccomandazione particolare verso la prevenzione. Coloro che non sono stati colpiti ancora dall’influenza dovranno fare attenzione maggiore all’alimentazione (evitare le abbuffate con privilegio di frutta e verdura: lo sanno ormai anche i sassi); attenzione ai luoghi sovraffollati; ai bruschi cambi di temperatura; alla sfida senza cappotto e senza ombrello nelle giornate fredde e piovigginose. Bacco, tabacco e Venere richiedono approcci cauti di questi tempi. Plausibile anche il presidio antico di vitamina C nelle varie forme farmaceutiche o, meglio ancora, attraverso spremute quotidiane di arance e limoni.

 

Agli alimenti consueti, se ne aggiungono di singolari. Ad esempio il tradizionale brodo di pollo, le cui virtù sarebbero collegate a un’attività antinfiammatoria intrinseca rilevata da uno studio scientifico pubblicato sulla rivista internazionale Chest; l’aggiunta di spezie e in particolare di peperoncino – in virtù delle proprietà vasodilatatrici di quest’ultimo – renderebbe più efficace questo antico rimedio. Agli alimenti di base qualcuno aggiunge anche il cavolo in tutte le sue varianti appartenenti alla famiglia delle crucifere – verza, cavolo bianco, rosso e cappuccio – contenente minerali come il ferro, sali minerali e vitamine; la cipolla e l’aglio per le loro proprietà antisettiche ed espettoranti.

 

Se è destino che si debba essere mangiati, rendiamoci almeno indigesti come diceva Rousseau ai polacchi: cominciamo dall’abbigliamento, che deve adattarsi alle bizzarre mutazioni climatiche dei prossimi giorni; preoccupiamoci anche di diversificare l’abbigliamento nel passaggio dai luoghi chiusi a quelli aperti e ventosi. Stare alle regole, può significare talvolta buggerare l’influenza senza ricorsi terapeutici. Al dilà delle raccomandazioni di rito, vale pur sempre il buonsenso individuale, adattato alle caratteristiche fisiche di ogni soggetto. Da tenere a mente anche in questo periodo i suggerimenti della nonna, che vanno dalla camiciolina tradizionale, al custodimento e svago. Tanto empirismo in questi suggerimenti, ma anche una buona parte di saggezza che ha aiutato i nonni a superare epidemie più complicate della nostra.

 

 

Covid, il vaccino come scudo contro il picco in arrivo

 

«È verosimile che a Natale avremo il picco di questa ondata Covid», spiega il direttore generale della Prevenzione, Francesco Vaia, in merito al rialzo dei dati Covid, ricordando che la vaccinazione è la principale arma di protezione. «Il combinato disposto tra influenza e Covid-19 –, ha evidenziato – è una possibilità. Va ribadito che abbiamo lanciato una forte campagna di vaccinazione contro entrambi i virus e che le due vaccinazioni, dirette a popolazioni target in larga parte sovrapponibili, possono essere eseguite in un’unica seduta», aggiunge Vaia.

 

Sul piano dei ricoveri «la maggior parte delle persone con Covid ricoverate in ospedale sono grandi anziani, con più alto rischio di ospedalizzazione negli over 80 e di mortalità nelle persone con più di 90 anni, e persone con molte condizioni di malattia o immunodepressione. Molte di queste persone sono non vaccinate si sono fermate al ciclo primario e sono a più di due anni dall’ultima somministrazion».