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Ritenzione idrica, erbe e tisane contro il gonfiore

Betulla, tiglio, centella, pungitopo: dalle piante un aiuto prezioso per la circolazione, e non solo

19/02/2024 - di Ciro Vestita

Asseriva Einstein: «Esistono solo due cose infinite: l’Universo e la stupidita umana, e solo sul primo ho dei dubbi». E come sottovalutare il detto del grande scienziato; siamo attorniati da guerre folli che stanno distruggendo il genere umano. Ma a dire il vero anche nel mondo vegetale ci sono guerre, ma quanto meno queste sono battaglie per la sopravvivenza e non per la prepotenza. Poco tempo fa è stato condotto uno studio sul potere adattativo ed intelligente delle betulle. Lungo il fiume Missouri per un chilometro sono state piantati mille alberi di betulle; all’altezza del primo albero sono stati quindi liberati degli insetti fitofagi (mangiatori di piante) che hanno letteralmente divorato le foglie dell’alberello. Ma con meraviglia si è notato che dopo il quinto albero le foglie erano indenni e alla radice dell’albero vi era una distesa di insetti morti. Cosa era successo? Semplice: i primi alberi aggrediti avevano emanato delle sostanze aromatiche volatili che avevano “avvisato“ il filare del pericolo. E quindi gli alberelli successivi avevano liberato fenoli tossici che avevano ucciso gli insetti.

 

Un po’ quello che era successo anni fa in Africa: in un immenso parco di acacie erano state rinchiuse delle giraffe per proteggerle dai bracconieri. Questi bellissimi animali si nutrivano essenzialmente del fogliame di questi alberi e quindi questo parco era ideale per la loro vita. Ma con meraviglia si vide, dopo un anno, che tante giraffe morivano in modo misterioso. Si pensò subito ad una vendetta di bracconieri, così non era: semplicemente era successo che le acacie, sentendosi minacciate dalle giraffe, avevano prodotto un potente veleno naturale che aveva ucciso le povere bestie. Pazzesco inoltre l’uso delle acacie nelle miniere. Gli antichi Romani come travicelli nelle gallerie usavano prevalentemente il legno di acacia il quale, quando la miniera stava per crollare “cantava”, scricchiolando cioè, avvisava i minatori del pericolo imminente, a differenza delle travi di castagno che cedevano all’improvviso, uccidendo centinaia di minatori. Se questa non è intelligenza!

 

Ma ora parliamo delle proprietà benefiche di betulle ed acacia. La betulla è una pianta molto diuretica, che combatte quindi fortemente la ritenzione idrica, una micro patologia presente soprattutto nelle donne che fanno un lavoro sedentario oppure restano a lungo in piedi: a sera le gambe sono gonfie, con un enorme senso di fastidio. Una tisana di betulla stimola la diuresi sgonfiando le gambe; ma, come abbiamo detto più volte le piante medicali hanno una polifunzionalità e quindi la betulla oltre a migliorare il circolo venoso abbassa anche fortemente la colesterolemia. Un’altra pianta dei ’miracoli’ è il tiglio. Ha un buon effetto diuretico ma anche rimineralizzante ed antinfiammatorio. Altra pianta vascolare molto utile per combattere la ritenzione idrica è il rusco detto anche pungitopo: bastano poche gocce di tintura madre di Rusco per migliorare di molto la circolazione sanguigna. Ed infine la centella asiatica nobile pianta molto potente tanto da essere denominata ’Tigre dei prati’; nasce e cresce nei terreni paludosi dell’India ed è talmente potente da inibire la crescita di altre piante vicino a lei. Anche per la centella, come per il rusco poche gocce di tintura madre sono sufficienti per migliorare molto la circolazione non solo delle gambe ma anche del distretto cardiaco e cerebrale. Il tutto, ovviamente, sempre sotto controllo medico.